DI RAFFAELE VESCERA
Draghi e Carfagna: “Con il PNRR ridurremo il divario del Sud”, intanto beccatevi i rigassificatori.
Dopo decenni di attenzioni e miliardi riservati solo al Nord, con le trombe leghiste in testa all’esercito padano, composto da tutti i partiti nazionali, la Questione meridionale torna a far parlare di sé nelle alte sfere del governo. E ciò, sia ben chiaro, solo grazie all’azione di lotta dei neomeridionalisti, che al Sud hanno lottato per diffondere la verità sulle gravi discriminazioni contro l’economia e la dignità del Mezzogiorno, operate dai vari governi italiani, centrodestra o pseudo-sinistra che fossero.
E così, eccoci al Forum di Sorrento, dove per bocca dei vari big del governo dei migliori (?) si fa profusione di promesse sulle sorti magnifiche e progressive del Sud, dove grazie al PNRR (i cui fondi per il Sud in realtà sono già stati ampiamente decurtati) il futuro riserva l’atteso sviluppo con più infrastrutture, in termini di ferrovie veloci, porti collegati, industria, servizi, etc., e dunque più lavoro.
Promesse già sentite, mentre i fatti dicono ben altro: un enorme deficit infrastrutturale del Sud, investimenti pubblici per un cittadino meridionale inferiori del 40% a quelli del Nord, con conseguente reddito pro capite dimezzato per un meridionale.
E vabbe’, vogliamo dar credito anche alle nuove promesse, di cui la Carfagna si fa portavoce, stile presentatrice Tv, ma ecco le sue rabbrividenti parole pronunciate a Sorrento:
“Il Mezzogiorno è un hub energetico naturale – conferma la ministra Carfagna – e deve assumere un profilo strategico decisivo nei nuovi equilibri mondiali: lo stiamo attrezzando per vincere queste sfide. È qui che dobbiamo immaginare i nuovi rigassificatori per trasformare il gas che arriva dall’America ma anche dai Paesi del Sud, che dovranno attirare i nuovi investimenti industriali in un momento in cui si riducono le catene di valore. Questo è il nostro impegno, una sfida di governo che richiede continuità”.
Insomma, la crisi energetica nazionale provocata dall’aggressione russa all’Ucraina porterà subito al Sud i rigassificatori, impianti ad alto valore nocivo e a basso valore economico aggiunto e zero lavoro per il Sud che, ancora una volta, deve fare da discarica per le deiezioni industriali nazionali, come se non bastassero l’ex-Ilva di Taranto, le centrali a carbone e altri siti altamente nocivi per il territorio. Intanto lo sviluppo è di là da venire e i giovano meridionali continueranno ad emigrare a centomila l’anno.
Per favore, signora Mara e signor Mario, tornate a Surriento, ma per dire cose più serie per il bene del nostro Sud.
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