VALORI DEMOCRATICI E NEONAZISMO

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

Il 18 novembre 2021, l’ONU approvò una risoluzione che vietava la “glorificazione del nazismo”, con l’impegno di tutti i governi di attivare misure contro ogni discriminazione xenofoba e razziale.
A favore 125 Paesi, contro Stati Uniti e Ucraina. Si astennero i paesi della Nato.
A PARTE I 53 PAESI astenuti, che già fa parecchio pensare, è significativo il voto contrario di Usa e Ucraina che evidentemente ritengono democratica e giusta la glorificazione del nazismo. Essendo le risoluzioni ONU non vincolanti, entrambi gli stati avrebbero almeno potuto salvare il faccino, invece no. Ma dato che da quando è cominciata la guerra in Ucraina il neonazismo è un valore aggiunto della Democrazia, pare quasi brutto far notare certe cose.
Certo, normalmente ambigue commistioni neonaziste obbligherebbero chiunque a una riflessione molto seria ma temo che in certi paesi icone di Democrazia, talvolta anche esportata ma non solo, certe chiacchiere siano lo scudo da innalzare davanti all’opinione pubblica affamata di slogan ad effetto tipo: “Mi piace l’odore del napalm”, che detto dal presidente di uno stato bombardato, fa un effetto piuttosto contrario al buon senso da divulgare sull’orlo di una guerra mondiale.
Ne approfitto per far notare che gli Atlantisti si indignano davanti alla cosiddetta equidistanza. Oggi è necessario scegliere tra aggressore e aggredito (magari entrambi fanno un po’ “schifo”?) perché diversamente si è dalla parte dell’aggressore. Io però penso che chi non si schiera DECISAMENTE contro il nazismo non abbia alcun diritto di chiedermi scelte perché l’unica scelta possibile è CONTRO il nazismo senza alcuna ambiguità. Pertanto che la pretesa di “desambiguazione” provenga da personaggi ambigui, lasciatemelo dire, è RIDICOLO QUANTO VERGOGNOSO.
Questo squallore made in Usa e Ucraina, spiace per i tifosi di entrambi, lo dico per anticipare i “soloni” della rete, non è una ragione per tifare a favore di un invasione: proprio come il nazismo, l’invasione si ripudia. Ma ciò non comprende l’obbligo di tatuarsi la svastica sul braccio o più mestamente sul polpaccio che non si sa mai qualcuno la veda.
Poi esiste la svastica tatuata nel cervello, la più infida e pericolosa e inaspettatamente un po’ troppo mancina liberale, se la conosci la eviti.
E’ altrettanto inopportuno innalzare altari a eroi nazionali della portata di Stefan Bandera perché la questione è semplice: si possono pure fare la battaglie contro gli invasori, dirò sempre che l’invasione è sbagliata, ma se si chiede o addirittura si pretende aiuto da democratici AUTENTICI, questi in cambio chiederanno il ripudio delle svastiche e la retorica del nazista patriota di razza superiore, è quella che usava Hitler.
Chi non solleva obiezioni rispetto al neonazismo e lascia correre, di certo non è democratico, finge e anche male perché poi la svastica prima o poi SI VEDE anche se si prova a nasconderla.
Dunque il prezzo del MIO aiuto è che si bandisca pubblicamente il neonazismo qui e ora non domani, forse, ma, sai com’è. Nel frattempo dichiarerò pubblicamente, dato che è giusto sottolinearlo, che un dittatore ha deciso di invadere uno stato sovrano.
A questo punto mentre io sono chiarissimo su nazismo e invasione, Washington e Kiev, oltre tantissimi italiani, dovrebbero spiegare LORO A ME e NON IO A LORO, la natura di tanta tolleranza verso i neonazi e se pensano che glorificarli sia un fatto del tutto “normale”.
Magari potrebbe offrire una risposta esauriente e logica un Riotta qualsiasi, oppure un Severgnini, o anche Gramellini, ma anche il ministro Di Maio, Draghi, insomma tutti coloro che provano da mesi a integrare il nazismo Atlantico/ Pseudo UE nella società civile.
Buona guerra, visto che piace tanto l’odore del Napalm.
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