DI MARINO BARTOLETTI
C’è spesso un Giro d’Italia nelle mie storie e nella mia vita.
La notte fra il 19 e il 20 maggio del 2012 la trascorremmo in un bel resort vicino a Busto Arsizio da dove si avviava la quindicesima tappa alla volta di Pian dei Resinelli.
Eravamo partiti dalla Danimarca con Michele Scarponi in maglia rosa. Da Modena eravamo passati dieci giorni prima.
Si contendevano il primato Rodriguez e Hesjedal (che poi avrebbe vinto) Domenico Pozzovivo, trentenne, aveva appena conquistato una bellissima tappa al Lago Laceno, Mark Cavendish dominava le volate.
Il mio insostituibile compagno di viaggio e di trasmissione Paolo Belli mi svegliò un po’ preoccupato: “Pare che dalle mie parti ci sia stato un brutto terremoto”.
Si, era davvero “brutto”. Incredibilmente “brutto” per una zona non abituata a questi eventi.
Paolo strinse i denti e cercò di terminare il Giro col sorriso. Poi, come tutti gli emiliani, si rimboccò le maniche. L’operosità fu più forte della paura e del dolore.
Oggi, anche se chi non c’è più purtroppo non può tornare, la ricostruzione è praticamente terminata. E io sono molto fiero di vivere in una terra così!
________________________________________________________________________