DI BARBARA LEZZI
Le dichiarazioni di oggi rese dal Procuratore Gratteri in occasione di un incontro all’Università Politecnica delle Marche, riguardano tutti noi, non devono cadere nel vuoto. Ci mettono con le spalle al muro e ci esortano a prendere posizione. Anche se scomoda, soprattutto scomoda, ma doverosa perché giusta.
Nicola Gratteri:
“Oggi è il giorno della strage di Capaci ma anche il giorno dei ‘gattopardi’, delle persone potenti e importanti che quando Falcone era in vita, lo hanno deriso, calunniato e diffamato e poi sono saliti sui banchi a commemorare Falcone perché purtroppo i morti non possono parlare, non si possono difendere.
Però sta a noi vivi difendere memoria e onore dei morti. E’ insopportabile, sono stato testimone oculare, ho visto salire su un palco dopo di me e commemorare Falcone e Borsellino, e in vita ridevano. Vorrei che queste manifestazioni anti-mafia e queste commemorazioni le guardaste con occhio critico, servono soprattutto a quelli che devono lavarsi la coscienza per non aver fatto quello che avrebbero potuto e dovuto fare fare. Noi vivi, se riteniamo di essere onesti, dobbiamo avere coraggio, a costo di dispiacere il manovratore, a costo di dispiacere il potere, di criticare.
Mai come in questo caso il silenzio è complicità: non basta essere onesti, non basta pagare tasse o fare il proprio lavoro, dobbiamo prendere posizione e, in modo democratico, contestare e protestare in modo sistematico senza se e senza ma.
Altrimenti non andremo da nessuna parte e saremo solo stanchi riti di commemorazione”.
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