DI ENNIO REMONDINO
Il Washington Post, già a fine febbraio, aveva scritto che è in circolazione «una marea di materiale bellico che fa temere per il contrabbando». E l’ Ucraina era considerata a rischio già prima del 2014. La cronaca da Leopoli di Dorella Cianci, su Avvenire.
La guerra non trasforma i banditi in patrioti
«Nel 2017, oltre 578 armi da fuoco e 776 munizioni sono state sequestrate in un’operazione congiunta contro il traffico illegale di esplosivi, materiale chimico e nucleare, lungo il confine tra Ucraina e Moldova. Questo dato è utile per collocare un allarme proveniente da Europol: in mano a chi finiscono le armi inviate dall’Occidente?».
Washington Post ed Europol
Il Washington Post, già a fine febbraio, aveva precisato che è in circolazione «una marea di armi che fa temere per il contrabbando», in particolare a causa dei flussi illegali, diffusi nell’Europa dell’Est, dove anche l’esercito russo contribuisce a convogliare, in mani sospette, le armi occidentali catturate, come recentemente denunciato la CNN.
Sempre a febbraio l’Amministrazione Biden, discutendo con esperti circa il controllo degli armamenti sul pericolo di proliferazione di armi leggere nel conflitto in corso, aveva disposto una clausola per evitare la vendita a parti terze, non collegate all’esercito ucraino.
Allarme Interpol su armi pesanti
Tuttavia le testimonianze dirette e le dichiarazioni del Segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock, riaccendono adesso i fari su un pericolo possibile, perché «i gruppi criminali stanno già adesso concentrandosi su queste armi, cercando di sfruttare queste situazioni caotiche e anche la disponibilità di armi pesanti».
L’allarme di Stock si estende a un traffico che può prendere direzioni estremamente pericolose verso altri continenti. «In particolare nel Donbass – racconta un contractor che usa il nome di copertura dell’attore Jeffrey Morgan Hunter – ma anche in altri posti di frontiera, come la Transnistria e la Romania, si sta creando una rete di scambio fra terroristi vecchi e nuovi, anche di matrice islamica, i quali hanno rinforzato i loro arsenali già ai tempi della Serbia e del Kosovo e, di recente, in Afghanistan, dopo l’abbandono improvviso degli americani».
Ma stiamo a fonti più affidabili
Un rapporto dell’intelligence americana precedente al 2014, che inserisce l’Ucraina fra i territori più ad alto rischio nel traffico criminale delle armi. Un “effetto collaterale” da mettere in conto che gli esperti del governo Usa stanno, da tempo, cercando di sorvegliare il fenomeno, soprattutto per i traffici verso Turchia e Medio Oriente».
Varie fonti giornalistiche
- «Quando le armi non saranno più utilizzate (in Ucraina, ndr), emergeranno le armi illegali. “I gruppi criminali – ha aggiunto il numero uno dell’Interpol – cercano di sfruttare queste situazioni caotiche e la disponibilità di armi, anche quelle utilizzate dai militari e anche le armi pesanti». (L’HuffPost)
- Gli alleati occidentali dell’Ucraina hanno inviato armi militari di alta gamma a Kiev dall’inizio del conflitto. «Quando le armi non saranno più utilizzate (in Ucraina, ndr), emergeranno le armi illegali». (EuropaToday)
- Per questo, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione tra le forze dell’ordine, con la sua direttrice esecutiva, Catherine De Bolle, ha deciso di istituire una vera e propria commissione internazionale per monitorare le attività terroristiche intorno […] (Il Fatto Quotidiano)
Da:
4 Giugno 2022