ARRIVA PIU’ PETROLIO SAUDITA MA SALTA IL VIAGGIO DI BIDEN

DA REDAZIONE

 

Il viaggio di Biden in Israele e Arabia Saudita, quest’ultima per ricucire una serie di strappi violenti e ottenere più petrolio. La notizia, un po’ a sorpresa, la dà “Haaretz”, che cerca di ricamarci sopra qualche interpretazione plausibile. Sempre ardua, per la verità, quando si tratta di decrittare l’attuale foreign policy della Casa Bianca.

Viaggio di riappacificazione

In effetti, sembrava tutto pronto per accogliere il Presidente Usa, alla fine del mese, dopo il G7 in Germania e il vertice Nato in Spagna. È invece è saltato tutto. “Haaretz” ha cercato di capirci qualcosa, ma anche per gli israeliani “leggere” le carte Usa è complicato. Certo, a Gerusalemme sono famosi per la loro “intelligence” e per le capacità di raccogliere prima degli altri le imbeccate giuste, ma questa volta le spiegazioni che arrivano dall’Amministrazione Biden non dicono il resto di niente. Viene citato un report di “NBC News”, nel quale anonimi funzionari della Casa Bianca annunciano il rinvio del viaggio “a data da destinarsi”, probabilmente a luglio.

NBC News

Il servizio del network televisivo americano, realizzato da Andrea Mitchell e Josh Ledermann, spiega che i funzionari Usa “stanno pianificando un viaggio più ampio in Medio Oriente e una visita in Israele e in Arabia Saudita”. La missione dovrebbe prevedere anche un incontro a livello di “GCC3”. Forse. Perché la stessa NBC, nel report, citando direttamente il Presidente, fa capire che Biden non ha grande entusiasmo di recarsi in Arabia Saudita. “Sono stato impegnato nel tentativo di lavorare su come possiamo portare più stabilità e pace in Medio Oriente – ha detto venerdì Biden ai giornalisti – e c’è la possibilità che incontrerò sia gli israeliani che alcuni Paesi arabi, in quel momento. Tra questi c’è anche l’Arabia Saudita, se ci andassi. Ma al momento non ho piani diretti”.

Viaggio rinviato perché e quando?

Come mai, si chiede la NBC, un viaggio che sembrava sicuro, ora viene annacquato? La tv Usa una risposta se la dà (con tanto di video): la visita era stata programmata di gran corsa tenendo d’occhio i prezzi del gas e del petrolio. Ora, però, l’Opec aumenterà la produzione di greggio. Quindi gli scenari potrebbero cambiare, anche se un’inchiesta del New York Times ha dimostrato che l’incremento di produzione, promesso dall’Opec a partire da luglio, non basterà a calmierare i prezzi. Poi ci sono le promesse fatte in campagna elettorale, cioè quella di trattare i sauditi e il loro principe ereditario, bin Salman, come nemici acerrimi dei diritti umani. “Haaretz” ricorda nel suo articolo che Biden ha promesso di ridurre l’Arabia Saudita e i suoi sceicchi a “paria”, nelle relazioni Internazionali. Ovviamente, torna sempre a galla il caso del giornalista Jamal Khashoggi, barbaramente assassinato in Turchia.

Khashoggi e ancora Bin Laden

E non finisce qua. La NBC dice che “il gruppo di parenti delle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre, ha scritto a Biden questa settimana dicendo che, se si reca nel regno, deve sollevare questioni di responsabilità sui presunti legami tra alcuni dei dirottatori e i funzionari sauditi”. In campo israeliano, invece, la confusione regna sovrana. Ci si interroga sull’atteggiamento di Biden, anche se si ritiene che, in questo momento, la Casa Bianca non sia particolarmente in pena per il Medio Oriente, Israele o i palestinesi che siano.
Così, a Gerusalemme, si pensa che gli americani abbiano fatto un ragionamento da geopolitica “migragnosa”. Inutile avere stretti rapporti con un governo, come quello Bennett-Lapid, che potrebbe cadere da un giorno all’altro.

Inutile “santificare” Bennett, quando l’indomani potresti ritrovarti con quel “trumpista” di Netanyahu. Insomma, per ora in Medio Oriente, per gli americani, solo una cosa è sicura: non c’è niente di sicuro.

Di Piero Orteca

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6 Giugno 2022