DI NICOLA FRATOIANNI
Queste le parole di Pietro Polizzi, candidato di Forza Italia al consiglio comunale di Palermo, arrestato questa mattina per scambio elettorale politico mafioso.
Il 10 maggio scorso gli inquirenti hanno ascoltato in diretta la promessa di appoggio elettorale mentre stavano intercettando il boss mafioso del quartiere Uditore, Agostino Sansone, fratello del proprietario di casa di Totò Riina.
Un macigno sulla campagna elettorale palermitana, che getta nuove ombre sul candidato della destra Lagalla, nelle cui liste a sostegno già comparivano i nomi di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, condannati in via definitiva per mafia.
Sconvolge quanto certi individui detengano ancora nelle proprie mani il potere e l’agibilità politica di rappresentare politicamente pezzi di una società malata, che tanto dolore ha provocato a quella terra e non solo.
La realtà ci ricorda così tutta l’attualità della questione morale e la necessità che sia la politica a farsi avanguardia di questa istanza. Un ruolo a cui, da tempo, si è sottratta.
Palermo merita di meglio, ne sono certo. Per questo mi auguro che cittadine e cittadini sappiano scegliere con consapevolezza da chi farsi rappresentare.