DI GIOACCHINO MUSUMECI
Mi sembrano dichiarazioni molto polemiche. Scriverò un post in cui farò l’analisi degli highlights di questo ennesimo derby pentastellato.
Mi ha colpito la raffinatezza retorica nell’insinuare il dubbio sulla posizione del Movimento rispetto agli “alleati storici” e il riferimento ai padri fondatori. Onestamente un brutto fallo concettuale.
Gioverà ricordare che i padri fondatori hanno ritenuto di dover specificare la centralità di un diritto imprescindibile, quello alla vita dignitosa, che nessuna politica interna o estera può prevaricare come di fatto oggi avviene per la fascia più debole di cittadini destinata ad allargarsi.
Io temo che il nostro ministro degli esteri fatichi ancora troppo per raggiungere quella visione costituzionale ampia e necessaria che gli permetterebbe in primis di possedere una coscienza politica autonoma e fondata sul cardine dell’equità sociale. Senza mai scordare il diritto individuale e collettivo contenuti nella sovranità del popolo.
Nelle critiche non sono tenero con nessuno e lo sapete. Sapete altrettanto che le critiche si fondano su argomenti precisi.
Quando leggerete il post armatevi di altrettanti argomenti se deciderete di intervenire e non si provi a sostenere che le critiche rovinano il Movimento; le ha cominciate il ministro chiamando a raccolta i giornalisti in Piazza del Parlamento sostenendo che “non esiste altro posto dove poter dire quello che pensa”.