DI MARIO PIAZZA
Due giorni fa ho scritto che sto smettendo di seguire la guerra ma oggi capovolgo la questione perché disgraziatamente è la guerra a seguire me e, che siate atlantisti o putiniani o néné, anche tutti quanti voi.
Ad oggi posso stimare nel mio bilancio familiare una spesa “bellica” intorno ai 400 Euro mensili derivante da carburante, bollette di gas e luce e perdita di potere d’acquisto. Una bella rottura di coglioni per me, un trascurabile inconveniente per i clienti del Twiga e del Billionaire, un disastro per la maggioranza delle famiglie italiane.
C’è un aspetto innegabile della guerra di cui i nostri leader politici fanno fatica a parlare, quando proprio sono costretti lo infilano a denti stretti nei discorsi mentre sciorinano l’infamia dei russi e l’eroismo degli ucraini. Un aspetto che con un minimo di onestà intellettuale dovrebbe aprire ogni discorso e che sarebbe facile condensare in sei brevi e semplici parole: Putin ci tiene per le palle.
Non dirlo con chiarezza prima di qualsiasi altra considerazione equivale a mentire ed è ciò che stanno facendo senza scomporsi i vertici delle istituzioni europee e nazionali, e quando a mentire sono le istituzioni i concetti di menzogna e tradimento si sovrappongono.
Fin qua i fatti incontrovertibili, ma se lascio spazio alle mie opinioni mi trovo davanti a un’altra menzogna persino più insopportabile della prima, quella che vorrebbe la catastrofe economica di cui stiamo avendo solo un piccolo assaggio come un sacrificio sull’altare della libertà del popolo ucraino.
Non è il popolo ucraino che stiamo difendendo, la priorità assoluta di qualsiasi popolo in guerra è fermare le stragi, le mutilazioni e la distruzione dei propri beni. Prolungando la guerra stiamo difendendo quindi non il popolo ucraino ma il suo governo che, per chiunque si sia preso la briga di informarsi, in quanto a illiberalità, repressione e nefandezze non mi pare molto diverso dal regno di Putin.
L’unica differenza sostanziale è che quel governo sta dalla parte dell’occidente perché è l’occidente ad averlo creato ed è soltanto questa differenza che spinge l’occidente a protrarre la guerra fino alle estreme conseguenze, se necessario “fino all’ultimo Ucraino”.