LUIGI DI MAIO: INCONSISTENZA DELLE SUE RAGIONI

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

Luigi Di Maio al “Blue Forum Italia Network”: “Ho letto in queste ore che ci sono dei senatori del M5s che avrebbero proposto una bozza di testo da inserire nella risoluzione che di fatto ci disallinea dalla Nato e dall’Unione europea. Ecco, se ci allontaniamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia. Da ministro degli Esteri credo di dover difendere la collocazione geopolitica del nostro paese: l’Italia non è un paese neutrale”.
Bene il ministro, come fosse estraneo, legge le iniziative del suo stesso partito e io da cittadino mi sento di dire che manipola i fatti.
1) Non si può interpretare a piacimento il piano giuridico nel contesto della guerra: l’interventismo non risponde ai criteri dell’alleanza atlantica, è un modus operandi tipicamente Usa/GB a cui si è accodata la Ue che pare aneli il suicidio collettivo.
2) Di Maio è ossessionato dalla Nato ma non sembra ferratissimo. L’alleanza non può prevaricare i vincoli costituzionali dei sottoscriventi, ciò perché nessuno “Stato” può osservare condotte incostituzionali. Oltre essere logico ciò è contenuto nell’articolo 11 del patto :“le clausole del trattato devono essere rispettate in conformità con le norme costituzionali di ciascun firmatario”. Sempre in riferimento al patto l’articolo 5 obbliga ciascun firmatario a intraprendere SOLO azioni che giudicherà necessarie in risposta a un attacco armato nei confronti di un alleato (e potrà decidere per l’uso della forza o per il NON intervento), perciò Di Maio smetta di sostenere che non inviare armi è disallinearsi dalla Nato, al contrario è rispettarne le regole in conformità alla nostra Costituzione di spirito pacifista,
3) Di Maio sa che la neutralità non c’entra nulla perché siamo invasi da basi Nato oltre possedere il 40% degli ordigni nucleari europei. Dunque non possiamo essere neutrali nemmeno volendo. Ma ciò, a meno che Di Maio non lo dimostri, non ci obbliga a inviare armi.
Tra l’altro, fatto rilevantissimo, L’Ucraina, non è incorporata nell’alleanza, e il nostro intervento, come del resto quello Usa o altri, sembra più una scusa per creare complicazioni esulanti da qualsiasi logica. Se proprio dobbiamo intervenire, facciamolo come assistenti umanitari e non militari.
Perché questa soluzione in linea con la Costituzione non piace al Ministro? Perché il Ministro, come i suoi predecessori, cura maggiormente interessi extranazionali; eppure la Costituzione Italiana è cristallina sull’argomento guerra, possiamo essere attivi in una guerra difensiva, solo se veniamo attaccati nel nostro territorio. Nelle controversie internazionali “ripudiamo la guerra”, e i nostri interventi dovrebbero essere esclusivi della sfera diplomatica. Si potrebbero sollevare accezioni casomai l’Ucraina fosse membro Nato, ma anche in quel caso, dato l’articolo 5, si potrebbe decidere di non intervenire militarmente. In ogni caso è inutile esaminare scenari irreali come l’ invasione Europea di Putin agitata dai fondamentalisti della guerra nucleare.
4) Per finire l’art 1 del patto enuncia che i firmatari si impegnano a comporre con mezzi pacifici ogni controversia internazionale in cui possono essere coinvolti, ma abbiamo visto che Usa e GB forniscono armi affinché l’Ucraina vinca la guerra. Il che equivale a non impegnarsi per la pace poiché le trattative diplomatiche diventano secondarie.
Vincere la guerra è un concetto diverso dal difendersi mentre la comunità internazionale cura la necessaria rete di relazioni diplomatiche.
5) A me sembra chiara una cosa: gli Italiani in maggioranza non vogliono coinvolgimenti eccessivi in un contesto che si sta rivelando un bagno di sangue. Ma pare che per Luigi di Maio la volontà popolare sia irrilevante, è inutile voler leggere quanto afferma in altro modo, non esiste un altro modo.
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