IN PRINCIPIO ERA LA CARRA’

DI ANGELA AMENDOLA

 

La televisione riversava sogni in bianco e nero e poi a colori. I colori sempre più vivaci di un benessere apparentemente alla portata di tutti, e chi se ne frega se lo era solo in apparenza. Perché ciò che appariva era vero: così è stato per decenni e così si è formata la storia d’Italia. Sul suo palcoscenico quello dell’Italia e della televisione si sono sovrapposti miti su miti, alcuni intercambiabili l’un con l’altro, altri invecchiati e sostituiti da culti più giovani. Fino all’indistinta carrellata, sempre più veloce, di volti e situazioni.
Ma in principio era la Carrà, e il principio non ha mai fine. Avevo pochi anni quando, come tutti, la guardavo esplodere d’energia al centro della mia sala da pranzo, mentre al contempo esplodeva nelle case degli italiani la sua incontenibile energia.
Raffaella Carrà unisce generazioni e vicende personali.
I capelli biondi come il sole di Raffaella non hanno età. La danza di Raffaella non ha età. E se tutto sfiorisce, lei ringiovanisce perché non ha tempo. Oppure del tempo è il collante: gli dà forma.
Spesso la Carrà ha sfiorato il culto religioso e a volte è entrata a farvi parte. Ricordo una foto in una vetrina di un negozio di souvenir spagnolo comparivano le statuine di Gesù, quelle degli angeli e quelle di Raffaella Carrà. Sacro e profano, come è prassi di Raffaella.
Quante “Raffaelle” hanno attraversato la mia memoria? Quante immagini di lei si sono sovrapposte negli anni, senza alterarne l’icona? La ricordo cantare Tanti auguri («Com’è bello far l’amore da Trieste in giù!») dietro a un sagomato di montagne di cartone raffigurazione di un’Italia felice nel piccolo schermo. La ricordo contare insieme a milioni di persone, una quantità improbabile di fagioli. La ricordo mentre Alberto Sordi, con ironia e accortezza prossima alla venerazione nel ballo del Tuca tuca. E ricordo poi decine di carrambate.
Come nelle sfide del talent show The Voice of Italy, dove i suoi verdetti intrisi di buonsenso e divertito stupore non lasciavano mai indifferenti. Raffaella è stata e continua a essere l’energia sotterranea che accende i sogni di un popolo televisivo, anche mentre gli schermi si stanno spegnendo. E probabilmente, quando la televisione sarà un ricordo del passato con altre forme, Raffaella sarà qui, non importa come, né dove, ma ci sarà.