“I SOGNI SON DESIDERI” CANTAVA ORIETTA BERTI. MA I LAPSUS DI BIDEN TRADISCONO I SUOI SOGNI?

DI MASSIMO NAVA

 

«Ma i lapsus tradiscono sogni? Se lo chiede la Tribune de Genève», e insegue il Corriere della Sera di giorni fa a proposito di una battuta del presidente americano Joe Biden che aveva citato la Svizzera per la Svezia. «Che Washington progetti l’allargamento della Nato ai confini della Russia fin dai giorni della caduta del Muro di Berlino è un fatto storico accertato da più fonti», precisa Massimo Nava.
Oggi, vigilia di Biden in Israele e Arabia Saudita da redimere nonostante le irrisolta e sempre più drammatica questione palestinesi o l’assassini Khasshoggi lavato nel petrolio, il dubbio di Nava torna di stretta attualità. Autoironia per non piangere.

Lapsus e gaffes son desideri?

Un piano teorizzato negli anni Ottanta dalla dottrina dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale Usa Brzezinski e criticato da personalità di diverso orientamento e collocazione politica. Basti citare Kissinger, Papa Francesco, Gorbaciov e molti altri. Zbigniew Brzezinski considerava l’allargamento della Nato «fondamentale per la costruzione graduale di un sistema internazionale sicuro in cui l’alleanza svolga il ruolo principale nell’assicurare che un’Europa pacifica e democratica sia il principale partner dell’America». Che questo progetto sia stato decisamente messo in pratica nel corso degli anni e finalizzato dopo l’invasione russa dell’Ucraina è cronaca di questi giorni.

“Ma che l’Alleanza possa comprendere anche la neutrale Svizzera sembra francamente improbabile, a meno che la patria di Calvino e del cioccolato non rientri anche questa nei sogni di Biden. O forse è solo un lapsus, come ovviamente suppone il quotidiano svizzero”.

Biden fa molta confusione

Il presidente degli Stati Uniti, parlando in una conferenza stampa al termine del vertice della Nato a Madrid, ha raccontato le fasi che hanno portato alla storica decisione dell’alleanza di espandersi fino a includere Finlandia e Svezia. Il presidente americano si è reso conto dell’errore e ha detto, senza giri di parole: «Svizzera… Mio Dio… Mio Dio… Voglio davvero che la Nato si allarghi». Davanti ai giornalisti divertiti, ha chiarito che si riferiva alla «Svezia», scrive il giornale ginevrino. Del resto, Biden non è il primo presidente americano ad avere qualche problema con la geografia. George W. Bush scambiò la Slovenia con la Slovacchia. Una gaffe fatta a suo tempo anche da Silvio Berlusconi.

L’America spesso sbaglia geografia

Anni fa, a Londra, per iniziativa dei rispettivi ambasciatori, fu organizzata una conferenza per chiarire le differenze fra Slovacchia e Slovenia ed evitare imbarazzanti confusioni. Nel 2002, il primo presidente della Slovenia fu accolto in Romania con l’inno nazionale slovacco. Nel 2003, a Roma, Berlusconi presentò il primo ministro sloveno chiamandolo «primo ministro della Slovacchia». Ma Bush, recentemente ha fatto di peggio, un lapsus che più freudiano non si può quando ha denunciato la decisione di un uomo (Putin) di lanciare un’invasione «completamente ingiustificata e brutale dell’Iraq… intendo dell’Ucraina». «Ma sono vecchio», si scusò, dimenticando di essere di qualche anno più giovane di Biden.

Salviamo il neutrale cioccolato svizzero

La decisione dei due Paesi nordici, storicamente non allineati militarmente, è un passo importante per l’organizzazione della difesa. La Svizzera, invece, è sinonimo di neutralità e la sua adesione è una questione di fantascienza diplomatica. Questo nonostante alcune recenti iniziative che hanno ravvivato il dibattito in Svizzera su questo sacrosanto principio: il Paese si è schierato a favore delle sanzioni europee contro la Russia e per due anni sarà anche membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Passi che fino a ieri sembravano Fantascienza. Appunto! Ma se riusciamo a sorridere, in fatto di gaffes non ci facciamo mancare nulla.

Carri armati in direzione Ucraina

Secondo quanto riferisce Il Mattino di Napoli, un convoglio di carri armati diretto in Ucraina è stato fermato per un controllo dalla Polizia stradale sull’autostrada Salerno-Caserta. I trattori e i semirimorchi impiegati dalle ditte private incaricate del trasporto dei tank dell’esercito sono risultati sprovvisti della carta di circolazione. Inoltre, anche la revisione periodica era scaduta, e uno dei conducenti non aveva l’autorizzazione per guidare mezzi di trasporto eccezionali.

“Tre carri armati sono stati inviati nuovamente alla base di Persano, in attesa di essere ritrasportati su automezzi in regola con le carte di trasporto. La gloriosa resistenza ucraina può attendere il semaforo verde della Polstrada”.

Di Massimo Nava

Da:

12 Luglio 2022

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MASSIMO NAVA

Massimo Nava, giornalista, editorialista del Corriere della Sera da Parigi, già inviato di guerra in numerosi conflitti e autore di numerosi libri.