DI ENNIO REMONDINO
A 30 anni dalla stagione delle stragi, da Falcone a Borsellino, la mafia internazionale oggi
Spesso una foto, un grafico o una mappa spiegano meglio di qualsiasi discorso. A stupire per questa incursione fuori dal mondo degli esteri, due carte di Limes su Cosa Nostra, con cui Laura Canali ci mostra come oggi, rispetto alle stragi di Capaci e via d’Amelio del 23 maggio e 19 luglio 1992, per la mafia sono cambiate alcune cose.
Un omaggio di attenzione nel trentesimo anniversario della strage di via d’Amelio per uccidere Paolo Borsellino, e la memoria di qualcuno di noi che allora seguiva quelle tragiche vicende, ‘promosso’ per esilio a territori di altre guerre.
Dietro la grafica la sostanza
Innanzitutto, la stagione degli attentati è terminata nel 1993 con le bombe a Firenze, Milano e Roma. L strategia militare di sfida aperta allo Stato voluta da Totò Riina dopo la raffica di ergastoli diventati esecutivi dopo il maxi processo. Seguita da una fase di ‘inabissamento’ voluta da Bernardo Provenzano – al vertice dell’organizzazione criminale siciliana fino al suo arresto nel 2006 – e tuttora in corso. La mafia ‘coperta’, coma una Loggia segreta modello P2. E non è un paragone del tutto a caso.
Scomparire per crescere
La rinuncia a clamorosi atti di sangue, una apparente scomparsa della mafia, ne ha permesso l’ascesa economica e territoriale anche al di fuori dell’isola originaria. Agli omicidi eccellenti e alle bombe si sono sostituiti la corruzione di pubblici ufficiali e professionisti, accompagnata da minacce in caso di resistenza. Obiettivo infiltrare l’economia legale del nostro paese, partecipando a gare d’appalto e a bandi europei, e non solo in Sicilia. L’epidemia di coronavirus ha offerto ai capitali mafiosi ulteriori possibilità di riciclo con negozi e imprese a prezzi stracciati.
Mafia scesa al secondo posto
La mafia è oggi meno potente della ‘ndrangheta, ma conserva un ruolo cruciale nell’economia criminale grazie ai suoi legami internazionali. I rapporti con le storiche famiglie siculo-americane del Canada e della costa orientale degli Stati Uniti –scrive Limes-, sono tenuti in particolare dai mandamenti di Palermo e Trapani, oltre che dalle famiglie di Sciacca. L’area etnea curai contatti con i narcotrafficanti latinoamericani (il cartello messicano di Sinaloa, che esporta cocaina dal Sudamerica) e delega alle organizzazioni nigeriane lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio dei stupefacenti.
La due carte di Laura Canali
Le due carte fotografano la differenza tra la Sicilia occidentale, terra di famiglie e ‘mandamenti’, e la Sicilia orientale, dove la spartizione territoriale è meno determinante. Tra la provincia di Agrigento e quella di Gela è diffusa la ‘stidda’, un’altra organizzazione criminale di tipo mafioso pronta ad alleanze funzionali con Cosa Nostra. La stidda è a sua volta proiettata nell’economia legale del Centro-Nord (Roma, Brescia, Milano, Torino), collegata alla ‘ndrangheta in Calabria e in contatto con le sue ramificazioni internazionali in Germania e Belgio.
Le dimensioni dell’Internazionale criminale
La criminalità organizzata rappresenta una grave minaccia per i cittadini, e imprese e le istituzioni europee. Nel 2019 i proventi da attività illecite nei principali mercati criminali sono stati calcolati all’1% del PIL dell’UE, 139 miliardi. I gruppi criminali sono presenti in tutti i paesi dell’UE e spesso operano a livello transfrontaliero. Il 70% dei gruppi criminali è infatti attivo in più di tre Stati membri. Le principali attività criminali in Europa sono il traffico di stupefacenti, la cibercriminalità, la frode in materia di accise, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani.
Priorità Ue di lotta alla criminalità 2022-25
Le 10 priorità dell’UE in materia di lotta alla criminalità adottate dal Consiglio tengono conto di molti documenti strategici e valutazioni politiche. Il 43% dei gruppi della criminalità organizzata nell’UE si articola attorno a un gruppo centrale, il 40% è strutturato in modo gerarchico e il 17% è costituito da reti sciolte. Poi l’inevitabile ed eterno problema di corruzione legato al traffico criminale di armi in ogni guerra.
AVEVAMO DETTO