DI BARBARA LEZZI
L’autodifesa di Brunetta dalle offese della compagna di Berlusconi sono state sublimate da giornalisti e politici che da ieri evidenziano la lezione di stile che il ministro ha saputo impartire.
È vero, concordo questa volta con buona parte degli opinionisti. Ho avversato Brunetta sempre per ragioni politiche e ritengo che solo la miseria di alcuni animi possa usare come armi le caratteristiche fisiche di una persona.
Ma ricordo a Brunetta che dileggiare gli avversari politici per l’estrazione sociale, per la cadenza del linguaggio oppure tacciarli di essere scappati di casa, ignoranti, cialtroni, nullafacenti e “neanche capaci di lavare i cessi a Mediaset” è violentare la dignità.
Vedremo se c’è stata davvero una lezione da parte di Brunetta.
Vedremo se ci sarà, da parte di politici e giornalisti una riqualificazione del dibattito.
Se così non sarà, il classismo avrà toccato uno dei suoi vertici più alti perché si riconoscerebbe il diritto al rispetto della dignità solo ad alcuni e non a tutti.