DI ANNA RITA NOCITI
Nella notte tra il 25 e 26 luglio 2019, in pieno centro a Roma, numerose coltellate in punti vitali hanno ucciso un giovane Vicebrigadiere dei Carabinieri.
Lui si chiamava Mario Cerciello Rega.
Lo ricordiamo con i suoi occhi azzurri, il suo sorriso, la foto del matrimonio celebrato solo poco più di un mese prima. In una notte la sua vita è andata in frantumi come i suoi sogni, ucciso da due ragazzi poco più che adolescenti, 19 anni uno e 20 l’altro, cittadini americani.
L’autore materiale è Elder Finnegan Lee, il biondino delle foto, come viene indicato, l’aria da ragazzo perbene, spaurito in qualcosa più grande di lui: aver ucciso un uomo, un carabiniere.
Carcere, processi, è passato poco più di un anno da quella notte d’estate, Elder riflette, pensa, forse comincia a realizzare meglio quel gesto infame.
Pochi giorni fa, nell’aula Occorsio, presso la prima Corte d’Assise di Roma chiede di fare dichiarazioni spontanee. “Chiedo scusa, quella notte è stata la peggiore della mia vita”.
Piangendo continua a parlare chiedendo scusa a Mario Cerciello Rega, a sua moglie, a tutti coloro che amavano il giovane carabiniere e che lui Elder, ha ucciso privando una madre di un figlio, una moglie di un compagno di vita.
Elder chiede perdono perché ha trovato il coraggio. Il riconoscimento di una propria colpa associato, sul piano morale, a un atteggiamento di autocondanna e al fermo proposito di non ricadervi più.
Cos’è il pentimento? E’ uno stato d’animo di rammarico, di dolore, rimorso per un atto compiuto precedentemente. In ambito psicoanalitico è il collegamento dell’idea del pentimento con il concetto della consapevolezza e il desiderio di espiazione. Il pentimento è un dolore, presumibilmente sincero della nostalgia per aver commesso ciò che si è commesso, senza fermarsi davanti a freni di un istinto malvagio.
Lo scorcio etimologico non ha a che fare con la pena ma con il malessere, il dispiacere (dal latino paenitere) da avvicinare a paene “quasi”. Una parola semplice che proietta una forte luce di mancanza.
Per Elder è un punto di partenza, un codice di condotta, un rimorso che scaturisce dall’essersi discostato. Per tutto questo ci vuole solo Coraggio e per il giovane americano ci auguriamo sia una sveglia esistenziale che invita a diventare cosciente.
Coraggio e pentimento, due parole che includono il passaggio della consapevolezza dell’atto commesso ma non dimentichiamo, l’emozione temporalmente passeggera, lieve o profonda del senso di colpa.
Un sentimento confuso che diventa giudizio morale, una presa di coscienza della propria malvagità, anche se non si ha ancora la visione di una possibilità di riscatto, poiché il gesto rimarrà imperituro nella sua memoria. Le parole vivono nel tempo ed il loro significato varia a seconda della coscienza con cui sono pronunciate.
Il vero pentimento è metanoia, un cambiamento completo della mente, del cuore, fare una svolta e andare per la giusta strada creando un uomo completamente nuovo, una creatura nuova, un nuoco Elder.
Come nella riflessione del pentimento di Samantabhadra del Sutra del Fiore Ornamento:
“ Per tutte le azioni malvagie che ho fatto in passato
Creato dal mio corpo, la bocca e la mente,
da avidità senza inizio, rabbia e delusione,
ora sono vergogna e pento di tutti.”