DI ANTONELLA PAVASILI
Oggi pomeriggio, a Milano, i funerali della piccola Diana.
16 mesi, abbandonata in casa dalla sua mamma.
Morta di fame.
E di dolore.
Leggo un articolo che non avrei mai voluto leggere.
Atroci dettagli emersi dall’autopsia.
Nel suo stomaco frammenti di stoffa del suo cuscino.
L’avrà mangiato, pensava di azzittire la fame.
Ha provato a vivere, a “picciridda”.
Ma non c’è riuscita.
E poi c’è la mamma di Catania.
Morta ammazzata dal figlio.
Valentina aveva solo 32 anni, gli aveva dato la vita.
E lui l’ha ammazzata a coltellate.
Qualche settimana fa l’altra “picciridda”, in provincia di Catania.
Elena, 5 anni, ammazzata a coltellate dalla mamma e sepolta in giardino.
Si era affidata lei.
La mamma le avrà detto “Vieni con me…”
E lei c’era andata.
Perché con la mamma ci vai sempre.
E anche con tuo figlio.
E non t’aspetti che t’ammazzino o che t’abbandonino a morir di fame e di dolore.
E invece succede.
E non capisco perché.
Cosa ci sta succedendo?
Non trovo risposte.
È luglio, fa caldo, si va al mare o in montagna.
Mentre quest’umanità sprofonda.
E ci sono figli che ammazzano le mamme.
E mamme che ammazzano le loro “picciridde”.