DI LIDANO GRASSUCCI
Ma che film la vita tutta una tirata
storia infinita a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
attore, spettatore tra gioia e dolore
tra il buio ed il colore
storia infinita a ritmo serrato
da stare senza fiato.
Ma che film la vita tutta una sorpresa
attore, spettatore tra gioia e dolore
tra il buio ed il colore
Nomadi, ma che film la vita
Come dovrei vivere? Come vivo? Ma sono vivo?
Intorno a me in tanti sanno, moltissimi fanno, tutti si ingegnano pensandosi geni che invece sono rari.
E io non sono di diversa specie.
Sono umanamente egoista, anche perché senza me il mondo per me sarebbe impossibile, sono “me condannato”. Ma ogni giorno va inventato il giorno ed è la serie
Che non c’è. La vita è lavoro di artigiani, manco mastri, ma ragazzi di bottega. Non siamo destinati a far capolavori, ma a lavorare ogni volta da capo. Artigiani che adattano a noi quel che c’è per noi neanche lontanamente pensato. Di cosa bisognano?
Di contraddirci, di imparare vivendo e una volta sapienti trovarci dinnanzi ad un problema di cui siamo ignoranti.
Così va la vita e non possiamo farci molto se non viverla per nostro conto.
Come dovrei? Credo sia bello come posso. Inseguo un’aquila ma non posso acciuffarla, ma mi godo la corsa di questa utopia di volare come quel rapace, capace, di fare in aria cose incredibili ma qui a terra sarebbe un pollo solo un poco più cattivo.
Corro a perdifiato, poi mi fermo quando il cuore batte che vuole uscire dal torace e la testa fa progetti audaci.
Siamo artigiani della vita e facciamo cappelli con i sogni, scarpe con l’idea di camminare lungo la via lattea come si passeggia nel corso di una città.
Così, solo così.
E quando mi chiederanno il conto, sarà finita. Ultima tappa di un Giro d’Italia di cui io non sarò maglia rosa.
Nella foto: Van Gogh, i colori della vita
Da:
5 Agosto 2022