ENNIO REMONDINO
“La Guerra Grande”, il titolo con cui Limes propone il suo nuovo volume. Con due considerazioni base di partenza: «Guerra mondiale non si nasce, si diventa». E una domanda chiave: «Perché guerra e perché grande?». In ballo la guerra d’Ucraina, la Russia, lo scontro Usa-Russia e quello Usa-Cina.
Resto del Mondo siamo noi
“Guerre mondiali” lo sono diventate quando infuriavano da tempo. È mondiale la guerra che le potenze mondiali battezzano tale. «Questo marchio, come ogni altro, è convenzione», la premessa base. «Americani, cinesi e russi divergono su tutto, salvo sulla constatazione che non siamo nella terza guerra mondiale ma rischiamo di finirci». Fu papa Francesco il 18 agosto 2014 ad usare l’espressione «terza guerra mondiale a pezzi». Era il centenario dello scoppio della Prima tra le mondiali. Quella che iniziò come Grande Guerra.
Terza mondiale se lo decideranno Stati Uniti, Cina e Russia
«Sarà la Terza guerra mondiale solo quella che Stati Uniti, Cina e Russia potrebbero trovarsi a direttamente combattere, sicché classificheranno tale. Mai vi siamo stati tanto vicini», sostiene Limes. Che precisa come oggi siamo comunque in piena “Guerra Grande”.
Perché guerra e perché grande?
Non il semplice numero i dei protagonisti sul campo d’Ucraina. «Semmai partita letale su più scale e dimensioni, visibili e invisibili. Dalla guerra economica via sanzioni e controsanzioni alla propaganda elettronica, dagli attacchi hacker alla sfida per le alte tecnologie. Obiettivo strategico, il dominio nell’intelligenza artificiale».
Poste in gioco
«Il ventaglio delle poste in gioco mai è stato tanto ampio. E tende ad allargarsi, al punto che la frontiera fra tecnologie e infrastrutture civili o militari è scomparsa. A cominciare dalle vittime, tutto ciò che appare civile è potenzialmente militare e viceversa». E ora scopriamo che le guerre possono nascondersi, «scorrere scorrono come fiumi carsici dei quali non sai più tracciare fonte né foce, nascosti o impercettibili, finché non esplodono».
Grande in triplo senso
- Guerra Grande perché. “Primo, perché la guerra nel nostro continente è grande per definizione”.
- Secondo, perché pur incardinata nel margine continentale dell’Asia Anteriore – l’Europa vista dalla Russia – la sua eco, moltiplicata dal trauma del virus, rimbomba ovunque sotto forma di carestie, sofferenze economiche, crisi energetiche. Terzo, perché il 24 febbraio ha aperto la fase acuta della competizione Stati Uniti-Cina-Russia.
Guerra non solo a bombe e fucili
«Il termine “Guerra” si riferisce non solo alle battaglie sul campo d’Ucraina, ma alle varie dimensioni di competizione (incluse quelle economica e cibernetica) tra le prime tre potenze al mondo, in cui la separazione tra tecnologie civili e militari è ormai scomparsa».
“Grande” perché di valore triplice
- La guerra in Ucraina coinvolge direttamente l’Europa, teatro storico dei primi due conflitti mondiali.
- L’eco di questo conflitto si ripercuote sul resto del pianeta attraverso carestie e crisi energetiche.
- L’invasione dell’Ucraina ha aggravato pesantemente le tensioni tra Washington, Pechino e Mosca e accresciuto nell’Indo-Pacifico la convinzione secondo cui nel medio periodo la Repubblica Popolare potrebbe tentare l’attacco a Taiwan.
Editoriale da:
10 Agosto 2022