DI PAOLO DI MIZIO
Il sistema partitico italiano, tralasciando i gruppi minimi, è così composto:
1) PD + alleatini (SI, Verdi, +Europa). Sono neoliberisti in economia (detti anche ordoliberisti), perseguono dichiaratamente la fantomatica agenda del turbobanchiere Draghi, sono favorevoli alla tecnocrazia europeista, sono globalisti, filo americani, filo Nato, e si fanno chiamare SINISTRA.
2) FDI, LEGA E FI + cespugli alleati. Sono neoliberisti in economia (detti anche ordoliberisti), perseguono senza dichiararlo la fantomatica agenda del turbo banchiere Draghi, sono favorevoli alla tecnocrazia europeista, sono globalisti, filo americani, filo Nato, e si fanno chiamare DESTRA.
3) AZIONE-ITALIA VIVA, ossia Calenda e Renzi. Sono neoliberisti in economia (detti anche ordoliberisti), perseguono dichiaratamente la fantomatica agenda del turbo banchiere Draghi, sono favorevoli alla tecnocrazia europeista, sono globalisti, filo americani, filo Nato, e si fanno chiamare CENTRO.
4) MOVIMENTO 5 STELLE: sono socialisti senza saperlo, sono ecologisti, sono diffidenti o apertamente ostili nei confronti di neoliberismo, globalismo, Nato, America e tecnocrazia europeista. Si fanno chiamare MOVIMENTO.
Come vedete, le ripartizioni sono quattro, di cui le prime tre di fatto identiche, con differenze quasi trascurabili nel campo dei diritti umani (ius scholae, ius soli, diritti Lgbt, e poco altro).
Prima che nascesse il connubio Calenda-Renzi erano tre. La nascita di quest’ultimo cartello elettorale avrebbe dovuto quindi essere denominata “quarto polo”. Invece tutta la stampa e tutte le tv, concordemente, l’hanno definita “il terzo polo”.
La ragione? Una evidente manipolazione lessicale al fine di obliterare, cancellare, annullare, nascondere, annichilire la presenza del vero terzo polo, quello del Movimento 5 Stelle, che fa paura al sistema dei massmedia (o meglio ai suoi padroni) perché rappresenta l’unico raggruppamento “fuori dal sistema” se non addirittura “anti sistema”.
E sì che il Movimento, anche dal punto di vista numerico, non è trascurabile, anzi è certamente superiore a quello del duo Calenda-Renzi. Inoltre è guidato dall’unico homo novus della politica italiana, Giuseppe Conte, che per 3 anni, con alleanze variabili, è stato presidente del consiglio, ossia capo del governo, in tempi tempestosi di crisi e pandemia, conseguendo risultati che gli sono stati riconosciuto ovunque all’estero.
Dunque, per concludere, nell’insieme Movimento e Conte rappresentano una realtà che – normalmente – non potrebbe essere ignorata e invece è oscurata – truffaldinamente – dal sistema dei massmedia.
Ergo, la definizione di “terzo polo” per il rabberciato cartello elettorale centrista equivale a un falso bello e buono. È una fake news, una truffa, una manipolazione a fini di propaganda.