DI ALFREDO FACCHINI
“Tu hai due centri. Un centro tuo, che ti è dato dall’esistenza stessa: questo è il “sé”. E l’altro centro creato dalla società: questo è l’ego”. [Osho]
Ed è proprio così. Ma è un grosso guaio: perché l’”ego”, mai come in questa epoca, ha fatto prigioniero il “sé”. Si è preso tutta la scena.
Come?
Attraverso un perfido inganno: facendoci credere con le lusinghe o con la coercizione che siamo quello che gli “Altri” approvano di “Noi”.
Ma chi sono gli “Altri”?
Gli altri siamo, di volta in volta, “Noi” che per paura del giudizio o per senso di inadeguatezza siamo spinti ad aderire a tutti quei requisiti previsti dalla scala di valori del momento. E’ un circolo vizioso: una volta tocca a me, la prossima volta a te. Ma siamo sempre “Noi”.
Si potrebbe obiettare che è stato sempre così. Vero, ma oggi assistiamo ad un salto di livello. Un nuovo evo.
Quelli che erano i primi “neurotrasmettitori” della cultura dominante, come la famiglia e la scuola, sono stati scalzati da un uso spregiudicato dei media digitali regnato da uno stuolo di testimonial che, non fanno che mostrarci la possibilità di una vita altra e migliore che accade a qualcun altro non lontano da noi.
Sono celebrity, influencer, opinion leader, campionissimi, supermiliardari … Quelli che ce l’hanno fatta. Il “come” è trascurabile.
Nel “Mondo Nuovo” si prende atto di tutto, “così com’è. Nulla viene perciò compreso”. [Byung-Chul Han]
Il like è la parola d’ordine. Le relazioni sono sostituite dalle connessioni. Poco importa, perché nessuno vuole sentirsi straniero nel “Mondo Nuovo” che abita.
Nel Mondo che non c’è più, i letterati l’avrebbero chiamato “bovarismo”: quella “tendenza a costruirsi una personalità fittizia e a sostenere un ruolo non corrispondente alla propria condizione sociale”. [Treccani]
Oggi viviamo in uno stato di trance in cui la nostra coscienza viene costantemente alterata.
“Per molte persone l’ingresso in questo stato di trance è un’esperienza piacevole; rappresenta una tregua ai pensieri dolorosi della vita quotidiana”. [Di Fausto]
“Per altri invece sarebbe un tentativo di resistenza a un mondo non accettato, una ribellione allo status quo attraverso l’immaginazione. Il bovarismo parrebbe insomma essere allo stesso tempo una delusione e una ribellione, qualcosa di tragico, comico e irrazionale allo stesso tempo. Un’attitudine stupida ma anche meritoria”. [Bandinelli e Tolfo]
Forse è arrivato il momento di chiedersi cosa sta davvero succedendo, se lo scotto da pagare è quello di essere stranieri a stessi.
Per non morire d’alienazione come madame Bovary dobbiamo trovare il modo di liberare il prigioniero (il “sé”) dalle spire dell’oscuro passeggero (l’”ego”). [Dexter]
Ora se vivi sempre con le stesse aspettative l’”ego” ci sguazza dentro e si finisce per vivere con la stessa mente ogni giorno.
Viviamo sempre nell’aggiornamento dei sentimenti del giorno prima. Pensiamo sempre pensieri già pensati. Ma soprattutto finiamo per pensare come vogliono “loro”.
La prima cosa da fare è quella di evitare una stimolazione errata. Iniziare a prestare intenzionalmente attenzione a quanto sta accadendo dentro e fuori di noi.
Se riusciamo ad addestrare il cervello a pensare con altre sequenze, stiamo creando una “mente nuova”: un flusso anarchico, non sistematico; nemmeno più una persona, ma piuttosto un processo.