DI BARBARA PAVAROTTI
Questa è la foto del mio ultimo compleanno (65). Me l’ha scattata il mio compagno, eravamo insieme a cena, lui ed io, a un ristorante del suo quartiere, l’Antica Roma. Ho le foto di tutti i miei compleanni passati insieme. Non metto lui, perchè sarebbe violazione della privacy. Ebbene, da 4 mesi, invece, la persona che mi impedisce di vederlo sostiene che sono un’estranea. Mi definisce stalker solo perchè chiedo di vederlo o almeno sentirlo telefonicamente. Lui è rinchiuso, contro la sua volontà, alla residenza Stella, di Roma, dove paga, a sua insaputa, 2000 euro al mese. A chiunque chiami e chieda di lui viene attaccato il telefono, e comunque non glielo passano. Di fatto è “prigioniero” della volontà di questa persona. Della struttura faccio il nome perchè ha già una denuncia penale, in quanto i titolari mi hanno aggredito e percosso solo perchè chiedevo di vederlo. Inutile che mi diciate di rivolgermi a X o Y perchè ho già fatto tutto il possibile. La verità è che da 4 mesi NESSUNO (forze dell’ordine, magistratura, enti vari) si è degnato di ascoltare la sua volontà. E l’ordine di questa persona è inflessibile: nessuno può avvicinarlo se non persone da lei autorizzate. Io chiedo solo di vederlo 5 minuti (l’ho chiesto anche a questa persona, l’ho supplicata alla presenza di testimoni), prima che muoia o che perda completamente la sua lucidità. Come la perderebbe chiunque se isolato dal mondo da mesi. Perchè lui deve sapere che non l’ho abbandonato. Siamo al punto che deve decidere un giudice se io ho il diritto di vederlo. E quando il giudice deciderà potrebbe essere troppo tardi. Invano da 4 mesi mi chiedo e chiedo il perchè di tanta cattiveria. Non chiedetemi nulla perchè non lo so. So solo una cosa: l’indifferenza e il menefreghismo di chi dovrebbe tutelare gli anziani fragili e accertare la loro volontà, che pur esiste. INASCOLTATA