DI CLAUDIA SABA
No, Giovanni Padovani non meriterebbe nemmeno un avvocato per difendersi…
Ma quello che ha,
dice che l’assassino “è molto provato”.
Così provato che si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per l’interrogatorio.
Poco prima di uccidere Alessandra, Giovanni aveva pubblicato una storia su Instagram in cui dice: “è giunto il momento di andarsene”.
Poi però ha “mandato via” un’altra persona al suo posto.
Tutti nel palazzo in cui abitava Alessandra Matteuzzi sapevano dei ripetuti episodi persecutori di quell’uomo nei suoi confronti.
Tutti erano stati testimoni di quelle gravi minacce e violenze.
Ma non è bastato a salvarla.
Intanto emergono i primi macabri dettagli sul martello con cui Alessandra è stata uccisa.
Sembra che Padovani lo abbia sottratto dall’officina di suo nonno a Senigallia, prima di mettersi in macchina e raggiungere Bologna.
Ciò potrebbe costituire prova della premeditazione al processo.
La ragione per cui non sono state adottate misure cautelari per prevenire il crimine, la spiega il procuratore.
“Nella denuncia non si parlava di atti violenti (contro Alessandra, ndr), ma solo di comportamenti di abuso”.
Fino a quando non ci saranno leggi mirate a prevenire la violenza, le donne continueranno a morire.
E di questo, e’ la politica che deve farsene carico.