IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI

DI MARIO PIAZZA

 

“Il fine giustifica i mezzi”

Lo scrive Niccolò Machiavelli, secondo lo scrittore fiorentino chi governa (Il Principe, nel suo libro più famoso) è esente da obblighi morali ed etici quando si tratta di perseguire obiettivi da cui lo stato possa trarre vantaggi.

Io non penso affatto che sia una buona regola ma nel caso della Flat Tax siamo davanti alla mistificazione più oscena, una porcheria che da sola dovrebbe bastare per condannare al dissolvimento chiunque abbia la faccia tosta di proporla.

La tesi della destra, quella secondo cui tasse più basse invoglierebbero i ricchi a evadere meno, è una solenne panzana. Basti pensare che negli USA, spesso citati come esempio di fisco severo ma giusto, dall’1% per cento della popolazione più ricca viene generata un’evasione stimata di oltre 150 miliardi di dollari.

Ma se il presupposto beneficio è platealmente falso il mezzo suggerito per raggiungerlo è a dir poco osceno, catastrofico e immorale oltre che anticostituzionale. Non esistono marchingegni, esenzioni o regolette che possano consentire a chi sta nella metà più agiata della popolazione di ottenere la riduzione a un terzo delle tasse che forse paga senza che ciò si ripercuota immediatamente sui bilanci dello stato che inevitabilmente dovrà ridurre drasticamente i già malandati servizi di supporto all’altra metà della popolazione, quella che se la passa peggio.

E’ un ragionamento talmente semplice da far dubitare delle facoltà mentali di chiunque non sia ricco ma ugualmente voterà questa destra falsa, arrogante e indecente. Qua non c’entra il razzismo o qualsiasi altra scoria post-fascista abbia impregnato i cervelli dell’elettorato di destra. Qua si tratta di essere inesorabilmente, inguaribilmente e totalmente idioti.