DI MARIO PIAZZA
Ricordo la mia prima manifestazione pacifista, nel 1966 a Milano contro l’invasione del Vietnam. C’era una nazione invasa e c’era un invasore spietato proprio come oggi ma allora i mass media al servizio del più forte avevano una potenza di fuoco limitata e nulla poterono contro la stampa libera e il movimento d’opinione che quest’ultima fu in grado di generare.
I ruoli allora erano rovesciati perchè i più forti secondo i giornaloni erano i buoni, erano quegli americani invasori che a conti fatti 9 anni più tardi avevano sterminato almeno tre milioni di civili vietnamiti lasciando sul campo soltanto 40.000 eroici soldati.
Eppure ciò che portò in piazza il sottoscritto e tanta gente che come me di politica sapeva poco o nulla non fu l’odio per l’invasore o l’amore per l’invaso (quello venne dopo quando le cose furono più chiare), fu l’orrore ecumenico e apolitico per la guerra in quanto tale.
Chi andrà in piazza il prossimo 5 Novembre si porterà invece appresso tutte quelle scorie ideologiche che mistifcano la realtà, distinguerà tra l’orrore buono che ha massacrato la popolazione del Dombass per otto anni e l’orrore cattivo che da otto mesi l’ha esteso a tutta l’Ucraina, al mostro darà la faccia di Putin dimenticando che il mostro vero è quella guerra che verrà protratta all’infinito per gli interessi di pochissimi e che sosterremo anche con le nostre tasse.
Non ci sono guerre giuste, neppure una, e ogni guerra ha come unico responsabile chi ha sparato per primo dando il via al disastro che ne consegue. E contro la guerra c’è una risposta soltanto: il Disarmo.