ATTACCHI TERRORISTICI NEL KURDISTAN IRACHENO. EVACUATI TRENTA VILLAGGI

DI ROSSELLA ASSANTI

Trenta villaggi sono stati evacuati nel Kurdistan Iracheno a causa di nuovi attacchi terroristici da parte dell’ISIS, sono state immediate le reazioni delle forze militari Peshmerga per difendere la zona.
Bersaglio degli attacchi sono curdi e kakai, questi ultimi una minoranza religiosa presente nella regione del Kurdistan Iracheno.
“Sono stati colpiti perché curdi” ha affermato il combattente Peshmerga Faris Karim, aggiungendo: “Stiamo continuando ad evacuare la zona. Ad ora abbiamo evacuato 30 villaggi, 12 di questi sono composti da Kakai. Gli attacchi stanno avvenendo per mano di milizie dell’ISIS e altri uomini armati non identificati. Abbiamo trovato civili decapitati. È un massacro.”

Un massacro che si sta consumando, ancora, a danno di civili innocenti e sotto una coltre di silenzio internazionale che funge da oscuratore di crimini contro l’umanità e genocidi. I curdi nel mirino delle milizie sovvenzionate dallo Stato Turco, come ormai i fatti da tempo hanno dimostrato portando l’attenzione internazionale a volgere lo sguardo verso la Turchia, nazione con la quale anche l’Italia continua ad intrattenere legami economici e diplomatici anche là dove la diplomazia è inesistente. Si era registrato un incremento di vendita di armi italiane alla Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan in concomitanza con la presa di Afrin – cuore pulsante del Kurdistan Siriano – quando con una forza brutale e violando i diritti umani, lo Stato Turco e le alleate milizie islamiste hanno occupato Afrin costringendo migliaia di famiglie a fuggire al confine Siriano dove tuttora vivono nei campi profughi dell’area di Shehba. Furono le forze armate di difesa del popolo curdo, rispettivamente YPG e YPJ, a difendere i civili e cercare di contrastare gli attacchi. Una situazione tutt’ora in continua e drammatica evoluzione.

Ora i confini della guerra continuano ad allargarsi e giunti in territorio curdo Iracheno sono le forze Peshmerga a dover fronteggiare i ripetuti attacchi terroristici che si stanno scagliano già da Marzo 2020 con maggiore frequenza contro le zone “deboli” del territorio attentando la vita di centinaia di civili innocenti.