DI GIOACCHINO MUSUMECI
Autunno. Era bello quando esistevano le stagioni. Spuntavano i funghi e andavamo a coglierli, oggi spuntano disagiati definitivi e germogliano numerosi. Tutti festosamente nutriti nell’eterna primavera mitigata dal venticello dell’ignoranza più squallida. Non so chi sia la encomiabile signora della foto, non mi sono disturbato a capirlo. D’altra parte perché dovrei davanti a chi non perde tempo a capire e semplifica il mondo secondo criteri di pochezza rara. La signora mostra generosità verso determinate categorie e famiglie in ” momentanea” difficoltà, ma nasce un interrogativo: che significa “momentanea”, come si misura il momento, quanto dura e soprattutto dov’è il lavoro che garantisce la vita dignitosa affinché una persona non si limiti a mangiare ma POSSA VIVERE come sarebbe giusto per tutti.
Nella società capitalista è dato per scontato chi non lavora non mangia ma questo è il risultato ovvio di un modello economico MALATO che porta il mondo al collasso, e questo dato è incontestabile. Non mi fermo a spiegarne le ragioni perché in definitiva sono intuitive.Perciò è vero che chi non lavora non mangia solo se previsto in un modello economico oppressivo che può piacere solo a sottosviluppati quali evidentemente siamo noi. Di certo però c’è che il capitalismo non è una l’unica alternativa possibile e prima o poi arriveremo a capirlo sempre che il mondo non finisca per chissà quale disastro sempre provocato da noi, la specie intelligente.Invece cos’è oggettivamente vero indipendentemente dal modello economico che la signora non considera: che il mondo è pieno di miserabili interiormente tarlati, in altre parole imbecilli VERI.
Esclusa la signora naturalmente.