DI LEONARDO CECCHI
Occupabile è Mario, 57 anni, periferia, 5° elementare perché i genitori l’hanno messo a lavorare a 14 anni come accadeva prima. Trent’anni operaio nella stessa azienda, licenziato perché ha delocalizzato.
Occupabile è Francesca, 55 anni, 3° media, aveva un negozio di alimentari che è chiuso con l’ultima crisi.
Occupabile è Gianmarco, 61 anni, scuola superiore ed ex impiegato in un’azienda fatta fallire perché ha fatto da bad company per un’altra.
Occupabili. Con la loro età non più giovanissima; la loro bassa specializzazione che non è una colpa perché non tutti hanno avuto l’opportunità di studiare; i loro acciacchi perché se per decenni hai fatto lavori manuali ci sta che fossero usuranti.
Sono centinaia di migliaia. Donne, uomini che vengono da anni difficili, a volte di disperazione perché quando perdi il lavoro non fai i salti di gioia.
Per il governo sono occupabili e gli leviamo il pane di bocca che spesso li separa dall’abisso. Temo però non lo saranno per le aziende che dovendo scegliere tra un 60enne e un 30enne per un qualsiasi lavoro che non richiede esperienza, non opteranno per il primo.
Tutto ciò lo sa pure il Governo. Questo non lo temo: ne sono certo.