DI VIRGINIA MURRU
L’anno che sta per concludersi si lascia dietro la porta una serie di eventi irrisolti, uno dei conflitti più drammatici dal dopo guerra in poi, e anche uno dei più insidiosi per il rischio di un’escalation nucleare che ancora presenta.
E allora può anche andarsene senza tanti rimpianti il 2022, con la consapevolezza però che il nuovo anno parte già con un inverno tempestato di incognite, una società annebbiata da incertezze ed angoscia per il destino di questo pianeta, non solo per la minaccia che incombe sul conflitto in Ucraina, ma anche per l’accelerazione di eventi climatici ormai estremi, e per una crisi energetica senza precedenti.
Difficile essere positivi davanti a questi scenari, che non aprono ampie prospettive. Da circa un anno si vive nel presente e si attende invano una schiarita, ma la luce sembra ostaggio di un solo padrone, che fa il bello e il cattivo tempo, con una scelleratezza che non si era mai vista dai tempi del Nazismo. Un rapido excursus sui principali accadimenti, allora, una review per capire, o almeno avere un’idea di dove siamo diretti.
Annus horribilis, dunque, per la pace nel mondo, per le emergenze climatiche sempre più difficili da affrontare, per la flessione dell’economia globale, soprattutto quella europea, che ha pagato un fortissimo tributo alle ritorsioni del presidente russo, Vladimir Putin.
Le banche centrali cercano di arginare con pesanti manovre di politica monetaria un’inflazione che ha raggiunto livelli preoccupanti. Anche gli Usa, alle prese con strategie che mirano al controllo del tasso d’inflazione, si sono ritrovati a lottare contro il rischio di una recessione (a luglio sono andati in recessione tecnica) e un’economia stravolta dalla crisi del settore energetico.
La situazione attualmente negli States è migliorata, il rallentamento è stato contenuto nell’ultimo trimestre dell’anno, e gli analisti, tenendo conto di un outlook meno negativo, hanno definito questo assetto congiunturale ‘soft landing’, ossia una contrazione di base dell’economia, ma sotto controllo, che peraltro dovrebbe portare nel 2023 ad un tasso d’inflazione del 3%. C’è sofferenza nel mercato del lavoro, e se anche questo dato macro rientrasse, grazie anche agli interventi della Fed, si potrebbe scongiurare un sensibile rallentamento.
Il nuovo anno sarà decisivo per tutte le sfide ancora aperte, una delle quali è determinante per la ripresa di un certo equilibrio, sia nel versante geopolitico che economico. Il rimando è chiaramente rivolto al conflitto in Ucraina, epicentro di un sisma che ha destabilizzato l’intero pianeta.
Il 2022, per quel che concerne l’assetto politico in Europa, e in particolare in Italia, è stato denso di eventi, in parte già previsti, come la vittoria delle destre alle ultime elezioni nel nostro Paese, e Giorgia Meloni primo premier donna nella storia della Repubblica. C’è anche La conferma di Mattarella al Quirinale, la rielezione di Macron in Francia per un soffio, e la scomparsa a settembre della regina Elisabetta II, alla quale è succeduto l’erede al trono, Carlo III. Il 25 ottobre la Gran Bretagna cambia per la terza volta in un anno il suo primo ministro, con Rishi Sunak, dei Tory, mentre in Cina è stato rieletto Xi jingping. In Brasile, contro le aspettative, è stato rieletto Lula.
Alle elezioni del Mid-term Biden perde la Camera, e Trump torna ad insidiare il Congresso.
La pandemia diventa meno aggressiva e si entra in fase di endemia.
Nel mondo del lavoro continua la strage: nel 2022 più di mille morti. E non si possono dimenticare i femminicidi: nell’anno appena trascorso sono state uccise 120 donne, ossia una ogni 3 giorni. Una tragedia che non ha la Giustizia, quella vera e giusta, per alleata, se si pensa alle condanne davvero irrisorie, considerando i barbari crimini commessi dagli assassini.
Forti tensioni tra ottobre e novembre tra la Cina e gli Usa, con vere e proprie prove di forza e schieramenti di mezzi militari intorno a Taiwan, che chiede l’indipendenza dal dragone, ma Pechino non ha alcuna intenzione di cedere.
La rivolta popolare in Iran è stato uno dei grandi eventi che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2022, scontri aspri tra un popolo esasperato dal rigore delle imposizioni del governo che si regge sui dettami della religione musulmana Sciita, e che ha scatenato una brutalità inaudita, con centinaia di condanne a morte, rastrellamenti, torture, restrizioni e cancellazione dei diritti umani più elementari.
L’anno che sta per andarsene lascia anche dietro di sé una lunga serie di emergenze, oltre all’invasione dell’Ucraina, c’è stata quella climatica, con la peggiore siccità che abbia subito l’Europa negli ultimi 5 secoli, seguita da carestie e crisi alimentare.
In italia, per quel che riguarda i fenomeni di carattere climatico, il 2022 è stato un anno davvero drammatico, con oltre 300 eventi estremi, e un seguito di circa 30 morti.
Secondo Legambiente in Italia si è assistito ad un aumento del 55% di fenomeni disastrosi, rispetto al 2021, ai cambiamenti climatici è peraltro associato il rischio di trasmissione di diverse specie di virus. Gli ultimi sette anni, del resto, sono stati i più caldi mai registrati fino ad ora.
Il 15 novembre scorso il pianeta ha raggiunto in termini demografici il traguardo di ben 8 miliardi di abitanti, con l’India che ha dato il maggiore contributo nel 2022, con +177 milioni (tre volte gli abitanti dell’Italia, per capirci..). Corre veloce, l’India, già il prossimo anno si prevede che sorpasserà la Cina.
A dicembre, nel Qatar, l’Argentina ha vinto la Coppa del mondo, un avvenimento sportivo che ha mandato letteralmente in delirio gli argentini per settimane.
Un singolare sondaggio ha fatto emergere le opinioni negative della gente riguardo all’anno che sta per concludersi, secondo questi dati la maggior parte degli intervistati ritengono il 2022 uno degli anni più negativi dal dopo guerra in avanti. Certamente ha spezzato tanti equilibri, seminato incertezze e disorientamento, portato tanto dolore nelle popolazioni coinvolte nei conflitti, l’Ucraina su tutte.
Dopo ben 11 mesi di combattimento, sanzioni, ritorsioni e innumerevoli crimini di guerra, ancora si lotta per una liberazione che non sembra dietro l’angolo, considerato che la Russia, nonostante le dichiarazioni di pace sventolate per puro opportunismo, continua a ricattare e a minacciare il peggio. Persevera con il sistematico lancio di missili contro una popolazione stremata, devastata, senza alcuna intenzione di allentare quel morso infernale su una Nazione democratica, sovrana, che non meritava tanto terrore.
Eppure gli ucraini non avevano ancora dimenticato l’Holodomor (ogni anno ricorre la sua commemorazione), la carestia deprecabile messa in atto dall’Unione Sovietica, che causò tanti milioni di morti tra il 1932/33, un atto di vero e proprio genocidio. Il Parlamento Europeo solo nel 2008 lo ha definito un crimine contro l’Umanità. L’intento del Cremlino negli anni ’30 era quello di punire gli ucraini perché ritenuti dissidenti nei confronti della proprietà collettiva, che era alla base della politica economica nel regime sovietico.
E infine l’ultimo evento ‘estremo’ dell’anno: la scomparsa, oggi 31 dicembre, del Papa emerito Benedetto XVI, alla veneranda età di 95 anni.
Il 2022 tra poche ore lascerà le redini al nuovo anno, ‘lavandosene le mani’ di tutte le tempeste che ha scatenato nel mondo. Il nuovo anno parte con la prospettiva di riportare in equilibrio i fondamentali valori dell’Umanità, compromessi dagli azzardi del Cremlino (Pace in primis), che intendeva indirettamente punire l’Occidente, metterlo in ginocchio con la potente arma dell’energia, e ritorsioni che in definitiva hanno colpito il bersaglio.
Dalla capacità di sbrogliare la questione troppo rovente nello scacchiere internazionale, quale il conflitto in Ucraina è diventato, dipenderà lo sblocco di tante altre realtà interdipendenti, fortemente legate alla guerra.
Il 2023 sarà il discrimine tra la colpa e la ragione? Molto dipenderà dal buonsenso e dall’umiltà di chi dovrebbe fare un passo indietro, e chiedere scusa dei troppi crimini commessi.