DI GIORGIO CREMASCHI
Mi dispiace ma a parte il rispetto umano non ho nulla da celebrare in Ratzinger.
Papa Benedetto XVI era profondamente reazionario e integralista, sostenitore del patriarcato e di una società di valori medioevali, dove Voltaire, Darwin e Marx sono il male.
Il fatto che ci sia chi a sinistra abbia scambiato le sue critiche al materialismo della società attuale come critica al capitalismo, è solo una ulteriore spia dello stato confusionale, e di perdita d’indipendenza di pensiero, che c’è nel campo devastato della sinistra.
Ratzinger è stato il teologo di Giovanni Paolo II, il Papa della controrivoluzione liberista mondiale, il nemico acerrimo di ogni chiesa progressista e delle teologia della liberazione.
Sicuramente Joseph Ratzinger è stato un raffinato intellettuale, ma per me questa è una aggravante, aveva i mezzi per capire e far capire il mondo ed invece ispirava, ed ispira, il fanatismo religioso cattolico. Che è un male per l’umanità come ogni altro integralismo di qualsiasi religione.
Io sono ateo e quindi non sono neanche un sostenitore acritico di Papa Francesco, anche perché non so cosa succederà ora in una Chiesa Cattolica lacerata, nella quale la morte di Ratzinger rompe l’equilibrio di potere tra progressisti e conservatori.
Ma certo sinora ho più apprezzato un Pontefice che ha espresso dolore e indignazione per lo sfruttamento del lavoro e della natura e per la guerra, invece che il suo predecessore, il cui ultimo cruccio pare sia stato l’abbandono della messa in latino.
Ripeto per me nulla da celebrare in Ratzinger.