DI DANIELA YAYA DI CAMILLO
L’immagine della curvy Vanessa Incontrada senza veli ci ha fatto sussultare. Brava, coraggiosa, bella, ha saputo mettere in mostra senza vergogna i suoi rotolini ammiccanti, nascondendo le curve che vanno per la maggiore: il seno e il suo lato B, corposo e tondo. Il motivo di questo gesto è stato “di-mostrare” che anche una donna in carne può essere sexy e scoprirsi. Ma perché? Cosa c’è da evidenziare . È come ammettere di essere “diverse” da quei canoni che ci vogliono magre, longilinee e scattanti. E allora, questo gesto, diventa la modalità di sottolineare e asserire che in fondo è vero che la donna con qualche chilo in più è lontana dalla sensualità e dalla bellezza. E se si scopre, non è per la sua voglia di farlo, ma solo per prendersi un posto che sente non essere suo. Antagoniste. Donne magre e grasse che si schierano l’una contro l’altra a colpi di foto, video e nudità. Rimandiamo quindi, un messaggio diverso da quello per il quale era partito il servizio fotografico. Dovremmo invece ricordare che siamo donne, con la nostra femminilità, il pudore o la sfrontatezza di mostrarci, caratteristiche che dipendono dalla nostra educazione e dal nostro carattere. Non abbiamo nulla da “di-mostrare”. Se non il nostro pensiero, che, nonostante il nostro corpo sinuoso o pesante, è vivo, palpitante e ci fa scegliere se spogliarci o meno, per il nostro piacere. Unicamente per la nostra volontà.
Vanessa è bella, perché lo è , non perché ci deve convincere di esserlo spogliandosi.