DI ALESSANDRO GILIOLI
L’incredibile rissa da bar di Caracas del virologo Burioni e dell’economista Boldrin. Uno spettacolo muscolare che da solo spiega tante cose. L’esibizione di un mondo accademico che si compiace del proprio bullismo, che si getta nel fango di una gara machista a chi ce l’ha più lungo, che si manganella reciprocamente senza argomentazioni diverse dall’insulto per l’altro e la vanità di sé, che arrogantemente ignora il semplice fatto di essere in quel momento in una conferenza stampa mondiale, nella quale la capacità richiesta per non avvelenare l’aria non è né quella dei virologi né quella degli economisti, ma semmai dei comunicatori – o più semplicemente delle persone mature e consapevoli che capiscono quello che stanno facendo. Ad esempio, nel caso specifico, danneggiando se stessi e soprattutto la scienza e lo studio, salvo poi stupirsi e indignarsi della sfiducia crescente dei più verso scienziati e studiosi.