DI CLAUDIO KHALED SER
Per sua espressa richiesta, il libro esce postumo.
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Ratzinger non voleva voci “assassine” e, a suo dire, mettere in difficoltà se stesso e la Chiesa.
Ma dire delle cose, prima o dopo, non cambia molto.
Farà discutere questo libro, ma non farà riflettere.
La castità e la rinuncia alla vita coniugale, resteranno paletti fondamentali del sacerdozio, con tutti i problemi che tali condizioni producono.
Chiedere ad un Uomo di soffocare la propria sessualità, di non provare “amore” verso una Donna o verso un Uomo, é una richiesta contro natura.
E idiota.
Inevitabilmente, abbiamo una Chiesa di “preti masturbatori” che si rifugiano nel “fai da te” visto che é proibito farlo con altri.
In sostanza cambia poco o niente.
E’ assodato che la repressione non serve.
E questo vale per tutto e tutti.
Chiedere ad un Uomo, di professione prete, di non avere rapporti sessuali, é come chiederlo ad un muratore.
L’impiego non esenta né il desiderio, né la natura.
Credo che la vita in seminario, a stretto contatto con altre Persone dello stesso sesso e l’impossibilità di fare sesso etero, possa indurre molti a rifugiarsi nelle braccia amiche del compagno di banco.
Personalmente lo trovo “naturale”.
Tanto quanto il pastorello che si scopa la pecora in assenza d’altro.
L’omosessualità non é una vocazione sacerdotale, ma una naturale propensione della sessualità umana che può essere incentivata dalle condizioni in cui si vive.
Penso ai carcerati, costretti per ovvie ragioni, a vivere 24 su 24 con un compagno di cella sulla brandina sotto.
Penso ai soldati che in missione, dividono la tenda con altri ragazzi della loro stessa età e con gli stessi fermenti ormonali.
Non sono omosessuali, ma “consumano” rapporti omosessuali.
Credo che valga anche per i preti.
Alcuni saranno certamente gay, altri decisamente no.
Quindi parlare, come fa Benedetto, di circoli gay a luci verdi, come se la chiesa fosse un club di sodomiti, mi sembra eccessivo.
Perché lo ha fatto ?
Ma l’avrà fatto veramente o qualcuno lo ha scritto affibiandogli la paternità del pensiero?
Quando si parla della Chiesa, la notte dei coltelli é sempre presente.
Il libro offre come ho detto uno spunto interessante, discutere se é ancora valida la negazione del matrimonio e di una serena vita sessuale, sia etero che omo, ai sacerdoti, Papa compreso.
Cosa cambia sapere che il prete prima di dire messa ha scopato con una/un “fedele” o si é chiuso in sacrestia a masturbarsi ?
Nulla.
Soprattutto perché il “sesso” pare sia stato creato dallo stesso dio che pregano.
Ha per caso creato qualcosa di sbagliato, qualcosa che ad alcuni é concesso e ad altri no?
Strana teoria.
Se anche i preti potessero liberamente scopare, forse “qualcuno” avrebbe (avuto) meno tempo per scrivere libri.
Con buona pace di tutti.