AL NORD FERROVIE DELLO STATO, AL SUD FERROVIE DELLO STRAZIO

DI RAFFAELE VESCERA

 

Mettiamo pure da parte città importanti come Matera dove le Ferrovie dello stato non arrivano proprio, e tralasciamo l’intera Basilicata e gran parte del Sud dove passano trenini a gasolio alla velocità media di 45 km l’ora, parliamo del treno detto pomposamente “Freccia argento” ad Alta Velocità, che collega Bari con Roma. Se vi capita, ad esempio, di prenderlo da Foggia per andare nella capitale con vostra moglie, con una certa urgenza e non fate in tempo a prenotarlo almeno tre giorni prima, lo troverete già al completo, ma se siete fortunati ci sarà qualche posto prenotabile in prima classe, partenza alle 8,27 del mattino con arrivo a Roma alle 11,23, al modico prezzo di 71 Euro a persona, che moltiplicato per due fanno 142 Euro per fare poco più di 300 km in tre ore. Toglietevi dalla testa di prendere altri treni, al di fuori delle 3 o 4 frecce argento giornaliere: non c’è niente.
In quanto al ritorno, beh, che volete, siete assassini che tornano dal luogo del delitto, dovete pagare caro, avete tre treni in tutto per tornare a casa, tutto esaurito il treno delle 15,08, come pure l’ultimo del giorno, quello delle 18,00, esaurita la seconda classe di quello delle 16,48, non vi resta che prendere un posto in prima classe, al costo ancor più modico di 84 euro a cranio, per due sono 168 che aggiunti ai 142 dell’andata fanno 310 euro, cui sommare eventualmente spese di taxi e altro.
Ma che volete, di che vi lamentate, voi viaggiate come principi, comodamente seduti in prima classe, e vi offrono anche il caffè, la merendina da 30 grammi e la bottiglietta d’acqua da 25 cc, e persino un quotidiano, magari Libero di Feltri che vi insulta pure, che in tutto possono valere anche due o tre euro. Vabbè, sono carrozze vecchie di quelle dismesse al Nord dall’età media di anni 40, un po’ lerce e con i bagnetti che danno di ruggine, e vi fanno venire il mal di stomaco fino al vomito poiché ballano terribilmente sulle tante curve irpine, che volete, dopotutto siete meridionali, adattatevi, e poi siete pur sempre su un Freccia argento, c’è una voce femminile suadente che annuncia le fermate ai gentili clienti e un piccolo schermo con immagini di pubblicità e altro.
Come? Vi lamentate che tra Foggia e Caserta, 160 km, il treno impiega quasi due ore alla velocità media di 80 km l’ora, due minuti in più di 40 anni fa, quando l’alta velocità di regola va a 250 km l’ora? Pazientate, siete già a metà viaggio, da Caserta a Roma ci sarà l’alta velocità, è per questa ragione che ci fanno pagare l’intero viaggio con il prezzo dell’alta velocità.
Mica volete essere trattati come i viaggiatori che da Roma vanno a Milano in 2 ore e mezzo, per 600 km di strada, il doppio che da Foggia a Roma, con un treno ogni 10 minuti e pagano la metà di voi che venite da laggiù? Siamo pur sempre meridionali, e poi ci hanno promesso o no che entro il 2026 faranno il doppio binario tra Foggia e Caserta dove si viaggia ancora sul binario unico del 1800 e potremo viaggiare alla vertiginosa velocità di 120 km l’ora?
Vabbè, promessa di marinaio o di ferroviere che sia, poco importa, intanto gioite delle magnifiche sorti e progressive di Trenitalia che agendo a discapito del nostro povero Sud fa profitti in quantità tanto da investire in Alitalia e persino per nuove linee ferroviarie in Inghilterra e in America, senza dire delle linee Alta velocità già fatte o in costruzione al Nord, anche con i nostri soldi, dove sono girate tangenti e mazzette per milioni di euro, anzi miliardi, visto che su un migliaio e 300 km ad alta velocità fatti, sono stati spesi oltre un centinaio di miliardi, al costo medio di 67 milioni di Euro a km, il sestuplo del costo reale.
È l’Italia dell’alta voracità, bellezza.
“Signori in carrozza”, si parte, almeno ci fanno viaggiare, mica come quella pedemontana veneta, inutile perché doppione di una strada già esistente, in costruzione da anni, che doveva alleggerire il traffico del Nordest ma alleggerisce di molti miliardi le casse dello Stato?