DI PAOLO DI MIZIO
L’Iran e la collera di Dio. Da La Notizia, diretto da Gaetano Pedullà.
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Caro Di Mizio,
L’altro giorno qualcuno, non si sa chi, ha bombardato con droni e forse con missili cinque laboratori e fabbriche militari in Iran. Ma l’Iran non è in guerra con alcun Paese. Possibile che nessuno dica niente? Tutto normale?
Ernesto Gobbi
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Gentile lettore,
anche qui c’è un aggressore e un aggredito. Giustizia vorrebbe che l’Europa e l’America, indignate, indagassero subito per identificare l’autore dell’attacco e applicare severe sanzioni, come avviene contro la Russia, che è l’aggressore per antonomasia.
Invece niente, tutti fischiettano fingendosi distratti, perché ormai lo sappiamo: c’è un aggressore solo quando ci fa comodo, altrimenti l’aggressore non esiste.
In verità abbiamo capito tutti da che parte tira il vento. Solo Al Arabiya però osa dire chiaro e tondo il nome del mandante dell’aggressione: si chiama Usa, dice l’emittente degli Emirati Arabi, e lo scopo sarebbe di sabotare il flusso di forniture di armi iraniane alla Russia.
Al Arabiya aggiunge che l’operazione sarebbe stata eseguita da agenti di un Paese amico degli Usa: non Israele come tutti pensano, bensì – pare di capire – l’Azerbaigian.
Invece il Wall Street Journal americano, molto vicino ai centri di potere di Washington, dice che per carità gli Usa non c’entrano nulla e gli autori sarebbero gli israeliani (i quali, lo sappiamo, godono di un’impunità di fatto: dal 1967 violano centinaia di risoluzioni dell’Onu senza che succeda nulla).
Morale: la favoletta dell’aggressore e dell’aggredito, così comoda in Ucraina, è una buffonata buona solo per i creduloni. Gli altri Paesi non sono mai “aggrediti”: sono solo colpiti dalla collera di Dio.
Paolo Di Mizio, dalla redazione de
Direttore Gaetano Pedullà