DI PAOLO DI MIZIO
Tra un pistolero e un pistola c’è poca differenza. Da La Notizia, diretto da Gaetano Pedullà.
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Caro Di Mizio,
Ci mancava solo il sottosegretario pistolero che vorrebbe l’insegnamento del tiro a segno nelle scuole. Ma è matto?
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Annarita Soriano
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Gentile lettrice,
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il sottosegretario a Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari,
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braccio destro della Meloni, smentisce di aver proposto una cosa del genere. Invece il direttore de La Stampa, il giornale che per primo ha riportato la notizia, dice: “Confermiamo l’articolo parola per parola”. E ieri La Notizia, nel pezzo di Giulio Cavalli, riferiva di un video su YouTube girato tempo fa nel quale Fazzolari affermava che la liberalizzazione delle armi “non porterebbe ad alcun Far West”
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Un’idea pazzoide, specie se consideriamo che nelle scuole gli episodi di bullismo sono in crescita e, tra ragazzini con accesso a un’arma, finirebbero spesso in modo tragico, sul modello delle sparatorie a scuola negli Usa.
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Ma il punto è che, se anche non fosse vero che Fazzolari abbia proposto una cosa del genere, tuttavia è verosimile, perché tale è l’ideologia di chi ci governa. Guardi alla Meloni che da anni predica l’uso delle navi da guerra per fermare i migranti. La tara è dentro di loro e il Dna non mente.
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Faccio un parallelo: nel 2019 il consigliere regionale della Lega Roberto Salvini (omonimo ma non parente di Matteo) proponeva di aprire Firenze al turismo sessuale con quartieri a luci rosse come Bangkok e Amsterdam. “È turismo pure questo, no?” diceva il Salvini minor. E chiaramente immaginava il turista tipo che dopo una passata nei bordelli, ancora tirandosi su la zip dei pantaloni, si incammina per visitare la Primavera del Botticelli o il David di Michelangelo. Roba demenziale.
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Paolo di Mizio da
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Direttore Gaetano Pedullà