DI MARIO PIAZZA
Cinquant’anni fa da gruppettaro estremista di sinistra ero lontanissimo dal PCI e dai sindacati più o meno quanto oggi da pensionato imborghesito lo sono dal Partito Democratico, e più o meno per la stessa ragione.
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Oggi come allora quello che nell’immaginario collettivo era ed incredibilmente è tuttora il partito dei lavoratori, delle donne, dei deboli, della cultura, della pace, dell’ambiente, della salute per tutti, dell’onestà, delle uguaglianze, delle libertà individuali e collettive e guardacaso anche dell’antifascismo… Ogni volta che questo partito ha dovuto scegliere tra le classi sociali e i valori che pretendeva di rappresentare e lo Stato ha scelto invariabilmente lo Stato.
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In nome dello stato sono state commesse o tollerate cose atroci, dalle leggi speciali degli anni 70 al finanziamento dei campi di concentramento libici, dall’apatia nel fronteggiare lo sfruttamento al rafforzamento della repressione, dallo smantellamento progressivo dello stato sociale al disprezzo della Costituzione e soprattutto della sua architettura antifascista.
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Per questo domenica prossima pagherò volentieri i miei 2 Euro per votare Elly Schlein alla segreteria del Partito Democratico, perché se da una parte votando Elly non ho alcuna garanzia che le cose cambieranno davvero dall’altra ho la assoluta certezza che con l’elezione di Bonaccini il PD rimarrà l’attrezzo utile soltanto a se stesso per altri cinquant’anni.