BIDELLI E TERMOMETRI

DI ELISA BENZONI



E Gramellini ci racconta del bidello termoscanner, citando De Luca, ma mancano la pizza e il mandolino.
Ma lo sciagurato bidello (che non si è neanche disinfettato le mani tra una misurazione e l’altra) con la sua azione ci dice più di mille parole. Perché dal 2009, anno in cui i termometri al mercurio sono andati in pensione, l’industria farmaceutica non è stata in grado di progettare e commercializzare un termometro che riesca a fornire misurazioni precise.
Ognuno di noi, in questo tempo di covid, ha avuto modo di constatare la cosa. Ha avuto modo di equiparare la conoscenza in merito con quella delle mamme e dei papà che, loro malgrado, hanno pianto sull’ultimo termometro versato. Ognuno di noi, andando dal dentista, o a fare le analisi, o entrando da un medico, ha avuto modo di toccare con mano la più assoluta inefficacia dello strumento, passando da 38 a 34 nell’arco di mezzo minuto.
E non è una questione di strumento. L’inefficienza è assoluta, indipendentemente dalla velocità di rilevazione: da quelli alla tempia, a quelli esteticamente assai simili a quelli al mercurio, a quelli elettronici. Inadeguatezza totale.
Riteniamo che le rilevazioni del bidello di San Gennaro Vesuviano siano certamente più adeguate e vicine alla realtà di qualsiasi termometro in commercio.
Forse dovrebbe essere una questione che l’industria farmaceutica dovrebbe prendere in considerazione. Potrebbe essere rilevante in tempo di coronavirus.