DI VIRGINIA MURRU
La questione ha tenuto in sospeso gli esperti per settimane, non si riusciva a comprendere la causa di questo record di esportazioni, e finalmente si è venuti a capo di questa sorta di rebus: si tratta del farmaco anti Covid Paxlovid, che sarebbe un antagonista del virus, ricercatissimo dai cinesi, che non hanno accesso ai vaccini stranieri.
Alla fine del 2022, Pfizer ha ricevuto ordini consistenti del farmaco antivirale (o ritenuto tale), che la società farmaceutica tedesca produce in particolare a Friburgo ed Ascoli, Questa corsa all’accaparramento di Paxlovid è esplosa al termine delle restrizioni in Cina, alla quale ha corrisposto un notevole aumento dei contagi.
Gli ordini sono poi aumentati nei primi mesi del 2023, determinando a febbraio un vero e proprio boom nell’export italiano. Per soddisfare le forniture, Pfizer ha aumentato ad Ascoli la produzione del farmaco, sede unica alla fine destinata a soddisfare le richieste provenienti dalla Cina. A questo fine sono state assunte alcune centinaia di persone nei primi mesi dell’anno.
Secondo un comunicato della Pfizer, tra la fine del 2022 e i primi mesi dell’anno in corso, la Cina ha inoltrato ordini per circa 5 milioni di confezioni di antivirale, generando così un volume di profitti eccezionale solo a febbraio, ossia quasi 3 miliardi. Un incremento esponenziale, se si pensa che rispetto ad un anno fa il valore era di appena 250 milioni di euro, in termini di export totale verso la Cina equivale a meno del 7%. Nei primi tre mesi dell’anno (2023) il valore è arrivato a 15 volte tanto.
Secondo Bloomberg, che per prima ha analizzato il fenomeno, l’export dell’Italia verso Pechino è stato fortemente sostenuto dai prodotti farmaceutici, e si è triplicato in poco più di un anno.
Il fatto ha generato curiosità ovunque, il web è ricco di notizie al riguardo, Reuters e Bloomberg hanno pubblicato diversi articoli circostanziati e sono diventati punto di riferimento sulle cause di questo exploit di esportazioni dell’Italia verso il dragone.
La Cina, secondo Reuters, era in trattativa con Pfizer già a gennaio scorso, al fine di ottenere la licenza per la produzione e distribuzione, da parte di produttori cinesi, di una versione generica dell’antivirale Covid-19, della società farmaceutica americana Paxlovid. I primi colloqui con l’Autorità cinese di regolamentazione dei prodotti medici (Nmpa), sono avvenuti già alla fine del 2022.
Poiché la Cina, dopo le restrizioni, non permette vaccini stranieri mRNA, la popolazione è incorsa in una sorta di fobia di contrarre il Covid, e per proteggersi ha acquistato il farmaco antivirale prodotto in Italia, come si è visto con pressioni sulle richieste di forniture quasi compulsive.
Il boom di export, tuttavia, a marzo si è ridimensionato, anzi quasi dimezzato, dato che dai 3 mld di febbraio si è scesi a 1,8 mld. A risolvere il rebus, con l’aiuto dei dati di Bankitalia, è stato il capo economista di IIF, che è l’Istituto Finanziario Internazionale, Robin Brooks.
Dai suoi precedenti rendiconti il sospetto dell’economista si stava dirigendo verso l’esecutivo Meloni, che avrebbe messo in atto una manovra volta ad aggirare le sanzioni contro la Russia, servendosi, appunto, della Cina come tramite, Dopo i chiarimenti egli si è scusato di avere azzardato l’ipotesi con diversi tweet. Intanto Ascoli Piceno è diventata nel 2022 la prima provincia nel Paese per export nel settore. E’ l’impianto della Pfizer che ha determinato questo balzo eccezionale, e pertanto già dal 2022 ha iniziato la produzione di Paxlovid destinate a forniture globali, il costo unitario peraltro è di varie centinaia di euro.
E se fino a due anni fa Ascoli era considerata al settimo posto tra le province esportatrici nel settore farmaceutico, nel 2022 è schizzata al vertice, raggiungendo nel volgere di un solo anno quasi 8 mld di vendite, ossia sei volte tanto l’anno precedente.
A livello internazionale, la stampa riporta una lunga serie di articoli sull’argomento, questi sono solo alcuni titoli:
Italy’s Exports to China Are Booming and It’s Not Clear Why
(L’export dell’Italia verso la Cina è in forte espansione, ma non è chiara la causa)
