“E’ ANDATA VIA… SONO LIBERO”

DI CLAUDIA SABA

 

Giulia, un altro nome da scrivere sul libro delle morte ammazzate

Con un figlio in grembo che invece un nome non lo avrà mai.
Uccisi da un mostro, come oggi tutti scrivono e da frasi inutili …
“Come ha fatto a non capirlo prima?”

Siamo tutti portati a credere che l’orco si possa in qualche modo riconoscere.
Convinte che l’uomo violento sia diverso dagli altri uomini, che abbia un segno tangibile negli occhi, tra le mani, sul viso.
Invece no.
L’orco, il mostro, il violento non lo riconosci.
Vive in mezzo a noi, sorride, gioisce e piange proprio come noi.
Indossa solo una maschera.
Ecco perché le donne non vengono mai credute quando raccontano.
Perché il violento è un bugiardo che sa nascondersi bene dietro la maschera che indossa.

Uccidere la compagna ed il bambino dentro di lei, come ha fatto Alessandro Impagnatiello, è l’ultimo atto, il gesto estremo che tira via la maschera da bravo ragazzo.
Un maschera indossata solo per piacere agli altri.

Oggi siamo tutte scioccate, affrante, addolorate.
Perché abbiamo perso.

E domani?
Non cambierà nulla perché non c’è la volontà di voler cambiare educazione, metodo, pregiudizi e leggi.

Arriverà un’altra Giulia morta ammazzata con un bimbo mai nato da compatire.
Per piangere di nuovo ancora, ancora e ancora … la prossima volta.
Gli uomini violenti non cambiano.
Restano tali sempre.
E no, non si riconoscono prima.
Hanno una faccia così, da bravo ragazzo come la sua.
C’è un solo modo per provare a fermarli.
Andare via al primo schiaffo.
Il secondo potrebbe essere l’ultimo.