DI MARIO PIAZZA
Gli attacchi ucraini in Russia proprio non riesco a condannarli, mi pare anzi strano che qualcuno possa pretendere da Zelensky una qualsiasi forma di rispetto per il territorio russo mentre il suo paese viene messo quotidianamente a ferro e fuoco da Putin. A prescindere dalle ragioni dell’uno o dell’altro.
Questa svolta degli eventi bellici dovrebbe però spingere anche i più strenui sostenitori dell’Ucraina, quelli che finora l’hanno considerata una vittima della follia imperialista del Cremlino, una candida verginella nominata custode delle libertà occidentali da difendere e da armare gettando nel baratro le nostre economie e mettendo a rischio la nostra stessa sopravvivenza, a riconsiderare immediatamente il nostro sostegno militare.
Perché quand’anche fosse vera la storia della candida verginella o meglio del Zelensky madre amorosa che difende i propri figli dal vicino cattivo, un conto è aiutare quella madre a difendersi e tutt’altro conto è fornirle i mezzi perché a sua volta vada ad accoppare i figli del cattivone.
Concettualmente tanto varrebbe dichiarare ufficialmente guerra alla Russia e scendere in campo direttamente con i nostri soldati.