DI GIOACCHINO MUSUMECI
Giorgia Meloni racconta della sinistra in difficoltà ma si fa intervistare comodamente “dall’amico” Nicola Porro, pagato apposta per servire baci e abbracci.
Dunque dopo aver preparato risposte idonee a domandine predisposte prova a schivare le obiezioni sull’inibizione della Corte dei Conti ma lo fa malissimo perché non parla della sue ragioni e devia sui falli della Sx che però non c’entrano nulla: “Dicono che c’è una deriva autoritaria se sulla Corte dei Conti proroghi le norme del governo Draghi. Perché segnalo sommessamente che quello che stiamo facendo non è nulla di difforme da quello che ha fatto il precedente governo. Allora il problema qual è: che c’è una deriva autoritaria, oppure che se qualcuno viene da destra non ha gli stessi diritti che avevano loro?”.
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Bene cara Giorgia, anch’io le segnalo sommessamente una contraddizione lampante: ha trascorso un anno e mezzo nel raccontare al popolo del globo terracqueo, da cui inspiegabilmente sono scomparsi migranti e scafisti, che il suo partito fosse unico all’opposizione del governo Draghi. Così all’esecutivo precedente ha addebitato, nelle varie puntate della sua mediocre commedia, colpe ed errori di ogni sorta.
Tuttavia oggi è ridotta a ratificare, come fosse ovvio, provvedimenti dello stesso governo a cui si opponeva blandamente.
Dunque ci racconti, presidente, come funziona la sua politica, stava all’opposizione di un governo del quale oggi ratifica addirittura norme? Si conferma che la sua opposizione era una frottola per boccaloni, lo sapevamo già ma grazie per averlo sottolineato nel programmino di Porro.
Tra le varie cose, segnalo sempre più sommessamente, ratificare norme del governo Draghi significa non aver saputo fare meglio di colui al quale si opponeva per finta, ovverosia lei non è per nulla migliore di Draghi; ma se è così a che ci serve una copia spudorata di Draghi al governo?
Lei pensa di speculare sull’idea che i partiti di maggioranza fossero proni a Draghi, perciò oggi non si dovrebbe fiatare.
Ma questa è ancora la furbizia della pescatrice a strascico: se una norma è sbagliata con Draghi, è sbagliata anche con Meloni, e se lei oggi realizza i progetti di Draghi, a cui raccontava di opporsi, si torna alla questione precedente: che ci sta a fare al governo al posto di Draghi?
Certamente a confermare la stessa ipocrisia di forze politiche in appoggio a quel premier di cui, per salvare sé stessa in affanno, critica ritardi sul PNRR per poi affermare che ne ratifica le norme? “STENDI OVESCIO” AL 100%!
Come non si vergogni non è dato sapere ma che Porro possa segnalarlo è voler trovare lo scheletro in un invertebrato.
A parte questo la sua tesi è piuttosto buffa: se non ha cambiato nulla rispetto a Draghi perché inserire una specifica norma, e ricordiamolo: scritta dal suo governo e non da Draghi, a depotenziare la Corte di Conti?
Ridicola e ipocrita insieme. Si faccia intervistare da qualcuno che sa il fatto suo e vedremo come ne uscirà senza l’aiutino Mediaset e Rai.