DI CLAUDIO KHALED SER
Ad ogni nascituro, compiuto il settimo mese di “gravidanza” viene consegnato un questionario da compilare.
Il nascente deve indicare le sue scelte di vita, se essere bianco o nero, uzbeco o canadese, di destra o sinistra ed ovviamente se etero o omosex.
Una volta consegnato, debitamente firmato, il Caso ne cancella la memoria ma si attiene a quanto ha scelto il feto.
La “scelta” é la nuova invenzione del pensiero medioevale firmata da tale Abodi, Ministro per lo Sport dell’attuale Governo il quale sostiene che essere omo o etero é semplicemente una scelta dell’individuo che decide liberamente, con chi andare a letto.
Il nascituro potrà in futuro rivendicare la sua appartenenza sessuale, ma solo se é conforme al pensiero corrente di “normalità” , in caso contrario, rivelare al mondo il proprio “gusto” sessuale é semplice ostentazione.
Un giocatore del Cagliari, Jankto, ieri ha ostentato.
Ha rivelato al mondo che preferisce un “gusto” anziché l’altro.
Come se la sessualità fosse un gelato ed ognuno decide cosa leccare.
Noi siamo esattamente cosa e chi abbiamo scritto sul questionario.
Alcuni, alla casella “stupidi” o “intelligenti” hanno messo la crocetta sulla prima.
E’ una scelta.
Altri, male informati, hanno scelto come Paese di nascita il Sudan, ma credo che si tratti di un errore dato che il Sudan sta proprio sopra la Svezia.
Hanno sbagliato casella, oppure il fascino della pelle nera ha avuto il sopravvento sul rosino pallido con le efelidi.
E’ una scelta.
E che dire di quegli stupidini di feti che hanno scelto di nascere in Palestina anziché in Israele?
Si son tirati la zappa sui piedi ed é inutile che oggi protestino tirando sassi con la fionda.
Bastava alla voce “usurpati” o “usurpatori” fare attenzione alla crocetta.
Io quando ho scelto “italiano” non ho avuto dubbi e cosi’ anche quando mi é stato chiesto se essere Comunista o fascista.
Ho messo una croce sulla prima così grande da far impallidire quella del Golgota.
E per la cronaca, nessun dubbio nemmeno quando il memorandum vitae mi ha chiesto quale squadra tifare.
Inter, solo Inter, sempre Inter.
E’ una scelta.
Adesso vado al caffè.
E anche lì dovrò scegliere.
Mi faro’ consigliare da Abodi.
Ma senza ostentare la mia preferenza verso il caffè macchiato.