DI CLAUDIA SABA
Questa è la “Notte Rosa” che si è appena conclusa a Latina.
«E’ un evento che vogliamo dedicare a tutte le donne con un doppio scopo, sia dare un segnale di vicinanza alle donne a 360 gradi e poi per mantenere alta l’attenzione contro la violenza», spiega l’assessore al turismo Di Cocco.
Da donna, mi chiedo quale tipo di vicinanza alle donne possa solo lontanamente trapelare da questo tipo di eventi.
Da donna, mi chiedo in che modo si possa mantenere alta l’attenzione contro la violenza sulle donne così rappresentata.
Da donna, avrei preferito che sfilasse ben altro
per le strade della nostra città a difesa delle donne.
Da donna
avrei preferito un modo diverso per porre attenzione sulle donne vittime di violenza
che ne uccide una ogni due giorni.
Un evento educativo e non ricreativo, da rivolgere soprattutto a chi la violenza sulle donne la reitera ogni giorno.
Da donna sono amareggiata nel vedere la leggerezza con cui si affronta e si parla di un tema così delicato che miete vittime quasi quanto una guerra.
Senza una parola ne’ un intervento mirato.
Da donna
avrei voluto convegni sul tema affrontato in modo serio, sui tavoli giusti e non tra le strade dove hanno relegato le donne da sempre “seconde”.
Da donna avrei preferito che il primo atto pubblico di questa amministrazione fosse a favore del contrasto alla violenza sulle donne e non a favore dei padri separati di qualche giorno fa.
All’assessore al turismo Di Cocco consiglierei, prima di parlare, di studiare bene la materia.
Queste manifestazioni di “vicinanza e attenzione”
nulla hanno a che vedere con il contrasto alla violenza sulle donne.
Al contrario, sono altamente diseducative e offensive nei confronti delle donne.