DI GIOACCHINO MUSUMECI
SPIACE DOVERLO ANNOTARE
MA il capo dello stato che firma un un disegno di legge in cui si cancella l’abuso d’ufficio contro gli auspici della Commissione Europea, è, a parer mio, tra i peggiori esempi di servilismo e riprovevole menefreghismo. Non posso credere che Mattarella sia stato tanto ingenuo da ritenere che una chiacchierata con la premier fosse sufficiente per apportare modifiche a un disegno di legge che si presenta in tutto il suo sudiciume a insultare cittadini di cui nessuno si cura.
Cancellato il reato più frequente nella pubblica amministrazione si offre una via preferenziale ai corrotti che già infestano a sufficienza il Paese.
Che la classe politica al governo fosse una fucina degli orrori era assodato; che il Presidente della Repubblica fosse significativo come una medusa spiaggiata è invece la novità della settimana.
Non si può essere europeisti in merito al conflitto ucraino e ripudiare la correttezza istituzionale in relazione agli affari di politica interna.
Orripilato per le iniziative deplorevoli del presidente Mattarella, da cui mi sarei aspettato una decisa assunzione di responsabilità, non posso far altro che vomitare in attesa di quel meteorite che ponga fine all’agonia di un Paese irrimediabilmente rovinato dalla corruzione sistemica della classe dirigente.
Grazie Presidente Mattarella, orgoglio della nuova Italia schiavista e mafiosa, quella in cui il problema era il Rdc e non il vitalizio ai ladroni o la Cig rubata da Daniela Santanché, sfruttatrice dei lavoratori.
Viva corruzione e lavoro sottopagato.
Viva le retribuzioni dei politici italiani, i più pagati d’Europa.
Il contrappeso figura nei lavoratori italiani con gli stipendi più bassi d’Europa: ben 3500 euro in meno rispetto alla media dei lavoratori dell’area euro più progredita.
Con tutto il rispetto, che Caronte ascolti le mie suppliche e presto vi accompagni altrove.
In foto Enrico Costa e Carlo Nordio, i flagelli della giustizia uguale per gli altri: garantisti con ladroni e politici ma giustizialisti con tutti gli altri.
