DI CLAUDIA SABA
Oggi andava via Nadia Toffa.
E voglio ricordarla viva
come in quel suo ballo lento
sotto il tramonto.
Morire a 40 anni
dello stesso male che porta via Michela Murgia, oggi, a 50.
Di cancro.
Solo a scriverlo quel nome
fa paura.
E invece loro ne hanno parlato al mondo
demonizzando la morte insegnandoci a viverla fino all’ultimo istante.
In fondo il coraggio è oltre la paura.
E quando superi la paura della
morte e la vivi come Nadia e Michela resta la bellezza di una libertà che nessuno può portarti via.
E allora può accadere di tutto.
“Fiorire d’inverno” nonostante la chemio, le nausee, il dolore.
In un domani dal tempo troppo stretto.
Nadia, il “Mostro”, lo ha raccontato con una canzone d’amore per la vita
E senza sentirsi mai tradita da lei.
Chi sa vivere muore con dignità.
O forse non muore mai, chissà.
Come Nadia
“Perché in fondo non è importante quanto vivi ma come vivi”.
E come Michela
Perché
“Non è vero che il mondo è brutto; dipende da quale mondo ti fai”.