DI MARIO PIAZZA
Un modo molto efficace per rifilare a chi ascolta le proprie menzogne è l’uso delle metafore.
Uno la butta lì con tutto il suo carico immaginifico ed espressivo e l’ascoltatore superficiale raramente si prende la briga di verificare se il trasferimento di un concetto in un ambiente completamente diverso abbia davvero qualche connessione con la realtà di partenza.
Un esempio da antologia lo ha fornito ieri il ministro Giorgetti quando in conferenza stampa gli è stato chiesto che fine faranno le promesse elettorali del governo visto che per mantenerle occorrerebbe una montagna di quattrini che non ci sono, e subito è scattata la metafora furbescamente costruita sfruttando l’attualità del Mondiali di Atletica.
Secondo Giorgetti questo governo starebbe correndo con il passo giusto i 5000 metri, cinque come gli anni di una legislatura, e uno scatto da centometrista avrebbe compromesso il risultato finale.
E qua casca l’asino,
ovverossia Giorgetti e tutti quelli che si sono lasciati suggestionare dalla sua metafora, perché i 100 metri sono passati da un pezzo e in realtà stiamo per raggiungere il primo quinto di gara, 1000 dei 5000 metri evocati, e ci stiamo arrivando boccheggiando, con le gambe molli e senza aver aver fatto assolutamente nulla di ciò che l’immaginaria strategia economica avrebbe dovuto prevedere.
Hanno fatto altro, tutta roba che riesce ad ottenere qualche applauso dalla parte peggiore del paese senza costare un solo Euro. Roba facile come attizzare l’odio, demolire tutto ciò che era stato costruito, fare a pezzi i deboli e baciare il sedere dei forti.
Questo fanno i fascisti, e non esistono metafore che possano truccare le carte.