GLI OSTAGGI DI HAMAS: L’ANGOSCIA DELLE FAMIGLIE

DI CRISTIANO TASSINARI

 

Dalla redazione di EURONEWS

Almeno un centinaio gli israeliani e gli stranieri trascinati a Gaza dagli uomini di Hamas. Incerto il loro destino. Racconti strazianti da parte dei familiari

Quale destino per gli ostaggi?

Un centinaio di famiglie è in angoscia per il destino dei loro cari, rapiti da Hamas, sul territorio di Israele, lo scorso sabato 7 ottobre, e ora in ostaggio a Gaza.

La minaccia di Hamas è di uccidere un ostaggio per ogni attacco israeliano sui civili.

I bombardamenti stanno colpendo Gaza con ondate intense ogni quattro ore, riducendo molti palazzi in macerie.

“Rivoglio qui mia mamma, mia sorella, le mie nipoti…”

Tra gli ostaggi ci sono cittadini stranieri e israeliani. Tra cui anche membri della famiglia d iLior Katz-Natanzon  Li ha visti in un video. Sono ostaggi di Hamas.

“Come è potuto accadere questo incubo?”

Come è potuto accadere questo incubo?

“Hanno portato via Eitan in pigiama”

Sabato scorso Eitan, 12 anni, francese, era con la sorella nella sua casa a poche centinaia di metri da Gaza. Sono stati rapiti insieme alla madre da uomini di Hamas e trascinati via su due motociclette.
La sorella e la mamma di Eitan sono riuscite a scappare, ma il bambino risulta disperso ed è stato probabilmente portato a Gaza.

Racconta la zia di Eitan, Ayala Yahalomi Luzon:
“La moto con sua madre è stata fermata e quella con Eitan è passata. Da quel momento in poi non sappiamo più nulla. Quello è stato l’ultimo contatto visivo che sua madre ha avuto con Eitan. Erano in pigiama e così li hanno portati via”.

Non abbiamo più notizie di Eitan.
Non abbiamo più notizie di Eitan.Screenshot

“Mia mamma è un essere umano eccezionale”

Le famiglie degli ostaggi con doppio passaporto americano e israeliano chiedono aiuto ai governi di Washington e Tel Aviv.

È il caso di Ayana Neta, figlia di Adrienne. rapita da Hamas:
“Mia madre è un essere umano eccezionale. Ha trascorso gran parte della sua vita adulta come infermiera nella comunità e poi come ostetrica in un ospedale, quando ha iniziato a lavorare in sala parto. Ha sempre visto un essere umano davanti a sé. Non una religione. Non una razza”.

Mia madre ha fatto tanto per la comunità.
Mia madre ha fatto tanto per la comunità.Screenshot
Articolo di Cristiano Tassinari, dalla redazione di
11 Ottobre 2023