GUERRA IN ISRAELE E DIMISSIONI DI GUTERRES

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

SCUSATE MA IN CERTI CASI NON POSSO RESISTERE.

Ieri con grande sgomento ho letto che l’ambasciatore Israeliano Gilad Erdan, senza meno democratico come pochi, ha chiesto le dimissioni di Guterres.
Ero così scioccato che mi sono guardato bene dal commentare un affronto di portata straordinaria.
Lo scalmanato, irresponsabile, blasfemo, infedele segretario generale Onu ha “osato”, e non si dovrebbe mai, ricordare che 56 anni di vessazioni e occupazioni arbitrarie perpetrate contro i palestinesi potrebbero scatenare reazioni avverse molto pericolose.
E’ uno scherzo?
Mi domando cosa stia accadendo nel mondo di sopra e di sotto, di destra e sinistra. Si mettono in pericolo le fondamenta della buona tradizione democratica se qualcuno vaneggia che Israele abbia occupato illegittimamente un solo centimetro quadrato di territori non suoi. Israele è autorizzato da regole di giurisprudenza superiori, cose universali, volontà insondabili e trascendenti come quelle espresse nell’unico testo di moderno diritto internazionale che testimonia e garantisce le buone e uniche ragioni del governo israeliano: LA BIBBIA.
Insomma la parola di Dio, professata dai profeti, scusate la cacofonia, non è roba da poco. Cioè voglio dire che come nel caso dell’ospedale bombardato a Gaza, non c’è alcuna indagine da fare, niente da chiarire, Israele è una democrazia benedetta da Dio di cui l’Onu ha fatto le sua veci nel 1947.
Perciò “basta la parola” cacchio.
Nel 2023 ancora storie sui palestinesi vittime? Spero non si voglia raccontare che i Cristiani esibiti al Circo Massimo siano stati vittime di qualcuno, casomai per misericordia hanno avuto la possibilità di giocare con innocui gatti della savana che tutti vorremmo allevare. Insomma Guterres dovrebbe cercare di non mistificare la storia perché “noi non ci caschiamo, ci basta la parola di chi sappiamo, ecco”.
Coloro che non credono nella parola, questi insopportabili stitici ideologici non debbono osare mai più mettere in dubbio la parola.
Cari stitici mai dimenticare: come i confetti Falqui, la parola spesso fa ca****…