DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI
Riporto il link del testo ufficiale delle parole del portavoce della Casa Bianca John Kirby espresse in una interessante conferenza stampa tenuta due giorni fa nella quale è evidente che le atrocità in guerra sarebbero svolte solamente da Putin ed Hamas, il primo che, nonostante non lo abbia mai affermato e dimostrato, vorrebbe conquistare tutta l’Ucraina senza per altro menzionare la popolazione sotto il fuoco incrociato dei due eserciti da un anno e mezzo e la seconda che fornirebbe dati falsi ed esagerati sulle vittime civili sostenendo che in ogni caso si tratta di “necessari effetti collaterali”.
La frase “And being honest about the fact that there have been civilian casualties and that there likely will be more is being honest, because that’s what war is. It’s brutal. It’s ugly. It’s messy” non lascia spazio ad interpretazioni per gli USA migliaia di vittime Palestinesi sono necessarie “perché questa è la guerra. È brutale. È brutto. È caotico”.
Anche se apparentemente potrebbero sembrare due situazioni differenti è chiaro che quando si guarda alla sola popolazione civile le cose non possono cambiare, poche vittime ucraine sono giustamente inaccettabili, ma allo stesso modo dovrebbero esserlo anche quelle palestinesi accerchiate ed intrappolate in una striscia grande meno della provincia di Milano nella quale i raid avvengono senza discriminare gli obiettivi.
Secondo i dati ONU quasi il 50% degli edifici di Gaza sono già stati rasi al suolo, Amnesty International sostiene di avere prove certe ed incontrovertibili di efferati crimini di guerra, gli stessi ebrei sono divisi sulla efferatezza degli interventi militari manifestando contro questa orribile ed esagerata risposta ad Hamas mentre i cosiddetti “coloni” ne approfittano per espropriare altro terreno.
Diventa sempre più evidente che gli interessi economici nazionali americani stanno destabilizzando il mondo al grido di io ho sempre ragione e me ne frego della vita altrui perché:
“Dipende, da che dipende? Da che punto guardi il mondo Tutto dipende…” (Jarabe de Palo).