LA FIEREZZA DI FONTANA, FALSA ANCHE QUELLA

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Tanti di noi abbiamo visto il piglio con il quale il presidente della Regione Lombardia ha respinto le domande/accuse del giornalista di Report. Quanta fierezza, quanto sdegno nel respingere quelle accuse, accuse di essere manovrato e di sedere su quella poltrona non perché votato ma scelto da qualcuno che dirige tutta la baracca dalle “retrovie”.

Oggi ne abbiamo conferma della fondatezza di quelle domande/accuse. Lui, il Fontana, minaccia il “coprifuoco” , parola orrenda, nella Regione Lombardia da lui presieduta, per fare argine al ritorno della pandemia, mai dimenticare che fu da lui identificata in un’influenza più forte. Però, c’è un però, arriva chi non avrebbe, e non ha, titoli per parlare e disporre, Salvini e lo ferma e lui non mostra la stessa fierezza con costui, non respinge con decisione il contrordine del leader della lega, non si indigna ricordando a Salvini che il presidente della regione è lui, e quindi lui ha il potere di decidere. Niente di tutto questo un bel “obbedisco” e via.

Quale conferma abbiamo ancora bisogno di avere per capire che le cose stanno proprio come quell’inchiesta ha scoperto? In tutto questo stanno scherzano con la vita di milioni di persone ed è una denuncia fatta da mesi, con una sfiducia su di lui, Fontana, fallita per l’intervento di qualcuno abituato a lucrare su queste situazioni.

Peccato per Fontana perché dovrebbe ben sapere che chi è nelle retrovie e decide il da farsi, insieme allo stesso Salvini, se ne resterà tranquillo e forse anche impunito, mentre a pagare sarà chi ha il titolo, la carica e quindi le responsabilità, e quindi lui. Sempre ammesso che le tante inchieste aperte, quella sulle case di riposo per esempio, vadano avanti per fare giustizia, anzi pulizia.